Prima di augurarvi di trascorrere un felice Capodanno, pensavo fare un patchwork delle ricette pubblicate lungo questo duemilaundici, molte emozioni, un addio, alcune gite fuori porta e una splendida vacanza in bicicletta. Insomma tanti momenti davvero felici!
Ecomi nuovamente qui, dopo mangiate belle sostanziose e altrettanto ozio divanoso. Si, sono riuscita anche io a stare ferma, a sdraiarmi sul divano per guardare un film (intero) e a farmi coccolare veramente.
Nonostante la voglia di cucinare sia ai minimi storici dopo i cucinamenti natalizi, è vero anche che di sola aria non si campa, quindi ecco cosa mi sono inventata. Un'esperimento nato per gioco visto che avevo un cavolfiore in frigorifero da 10 giorni che iniziava a emettere segni di sofferenza, un pezzetto di zenzero che si stava asciugando sempre più, giorno dopo giorno e il contest di Sonia a cui volevo partecipare :)
Nonostante la voglia di cucinare sia ai minimi storici dopo i cucinamenti natalizi, è vero anche che di sola aria non si campa, quindi ecco cosa mi sono inventata. Un'esperimento nato per gioco visto che avevo un cavolfiore in frigorifero da 10 giorni che iniziava a emettere segni di sofferenza, un pezzetto di zenzero che si stava asciugando sempre più, giorno dopo giorno e il contest di Sonia a cui volevo partecipare :)
Così mi sono messa a frugare nella dispensa e ho trovato una (l'ultima) confezione di sardine sott'olio, delle ottime e saporitissime olive taggiasche che, diaciamocelo, sono senza ombra di dubbio le mie preferite e dell'uvetta sultanina aperta da chissà quanto tempo! Ecco, questa ricetta è un miscuglio di tutti questi elementi e vi posso garantire che è ottima, il pizzichio e il profumo dello zenzero è grandioso, l'uvetta abbinata al cavolfiore regala un sapore raffinato e le sardine con le olive, beh, sono un classico intramontabile :)
Sonia, visto che ce l'ho fatta? In extemis direi, ma che importa? ;) Con questa ricettina partecipo al contest Impiatta e Scatta 2
No, niente polpette da mangiare! Io in realtà intendevo Polpettosi con la P maiuscola... Saremo già abbastanza impegnati a organizzare il pranzo, riassettare casa e cucinare per sperimentare nuove ricette... quindi niente elenco di ingredienti oggi, ma solo un paio di foto giocose, un pochino natalizie e sopratutto molto pelose... ecco, io vi faccio i miei più sinceri auguri in questo modo, voi nel frattempo mangiate, divertitevi, coccolatevi, rilassatevi e soprattutto ridete tanto, ma tanto tanto eh... che quello è l'unico modo per vedere la vita sotto altri punti di vista e soprattutto è gratis! :)
Noi ci si rilegge la prossima settimana, anche perché ho una promessa da mantenere!
Le gelatine sono una di quelle ricette che ho visto spesso in giro fra i blogger ma che, mio malgrado, non avevo ancora avuto il piacere di provare! Mio malgrado perché in effetti sono buonissime, sanno di frutta vera, sono dolci e morbide e si conservano per svariati giorni senza alcun problema. E poi i bimbi saranno felici, oltre che di mangiarle, di aiutarvi a rotolare le gelatine nello zucchero ;)
Poi la cosa carina è che si possono fare gelatine di tutti i gusti possibili ed immaginabili. Io ho usato della spremuta di arancia e lime, ma si possono fare dei centrifugati di mela, pera, fragola, pesca e tutto quello che più vi garba oppure, per chi non ha voglia di sbattimenti, si possono usare dei succhi di frutta già pronti (possibilmente bio).
E queste caramelle potrebbero essere un pensierino di Natale (o per la Befana) per i più piccoli e, anche se ormai siamo agli sgoccioli, si è ancora in tempo per prepararle! Che ne dite?
E queste caramelle potrebbero essere un pensierino di Natale (o per la Befana) per i più piccoli e, anche se ormai siamo agli sgoccioli, si è ancora in tempo per prepararle! Che ne dite?
Chi si ricorda del mio "vecchio" alberello? Ecco, quest'anno l'ho rifatto completamente! Sempre in carta, bianca però! Credo che ormai sia diventata una mia mania quella di fare le decorazioni in carta, mi piace mettermi lì la sera sul divano, avvolta nella coperta e produrre, produrre, produrre. Quest'anno ho usato tanta carta, spago, qualche rametto raccolto lungo il fiume (poi colorato di bianco) e qualche vecchia pigna. Sono soddisfatissima, davvero!
Il tutorial per realizzare gli splendidi origami di carta l'ho trovata da lei, che ormai è la mia fonte di ideuzze decorose. Mentre per le palline in corda non dovete fare altro che gonfiare dei palloncini, mettere lo spago in una ciotola dentro cui avrete diluito della colla vinilica con dell'acqua, avvolgere lo spago intorno al palloncino e lasciar asciugare. Scoppiare il palloncino con l'aiuto di uno spillo e voilà ! ;)
Per la ghirlanda invece ho rivestito un cerchio di alluminio con del nastro biadesivo sui cui ho avvolto della stoffa a righe bianca e rossa. Poi ho iniziato a metterci un po' di tutto. Dei fiori in carta velina rossa, delle palline di polistirolo su cui ho avvolto dei fili di lana bianca e rossa, alcuni pizzi di carta arrotolati, la sagoma di alcune foglioline di carta, le famossissime cannucce, alcune palline di spago avanzate dall'alberello e un cuore in feltro rosso. Carina vero? :D
Siccome sappiamo che c'è qualcuno, che come me, è ancora in alto mare con i regali, abbiamo pensato di allietarvi un tantino lo sbattimento della ricerca dei bigliettini di auguri. A questo proposito si è pensato che questi qui sotto potrebbero essere molto carini da allegare ai vari pacchettini, natalizi, rossi, minimal e giovani. L'unica cosa che dovrete fare è stamparli, ritagliarli, scriverci qualcosa o semplicemente firmarli... che ve pare? ;)
Li potete scaricare qui!
Li potete scaricare qui!
E ci siamo! Siamo entrati ufficialmente nella settimana più incasinata dell'anno... regali, pacchetti, decorazioni, definire il menù, fare la spesa, cucinare e riordinare casa... uno stress insomma! ;) Io me la cavo facendo poco e stando sul classico... delle crespelle e un arrosto. Stop! Niente pranzi né cenoni sfarzosi... tanto ho due settimane di tempo per ingrassare, non ha mica senso concentrare tutto in due giorni :D
Ecco, invece con i regali di Natale sono ancora piuttosto indietro. Oddio, non che ne debba fare chissà quanti a dire la verità ! Diciamo che a parte tre pensierini pronti per essere messi sotto l'albero ho fatto questa mostarda di frutta cremasca al 100%.
Me ne sono innamorata immediatamente quando l'ho dovuta preparare e fotografare per lavoro, circa un paio di mesi fa (e che trovate sul numero di dicembre di Alice Cucina). Da allora mi sono promessa che l'avrei nuovamente preparata per Natale e magari pure sotto forma di "regalini golosi". Ecco, diciamo che se vi muovete fra oggi e mercoledì siete ancora in tempo per servirla per il supermegagalattico pranzo di Natale, accompagnata a dei formaggi semi stagionati/stagionati o a dei bolliti. Vi assicuro che è fantastica, davvero.
Me ne sono innamorata immediatamente quando l'ho dovuta preparare e fotografare per lavoro, circa un paio di mesi fa (e che trovate sul numero di dicembre di Alice Cucina). Da allora mi sono promessa che l'avrei nuovamente preparata per Natale e magari pure sotto forma di "regalini golosi". Ecco, diciamo che se vi muovete fra oggi e mercoledì siete ancora in tempo per servirla per il supermegagalattico pranzo di Natale, accompagnata a dei formaggi semi stagionati/stagionati o a dei bolliti. Vi assicuro che è fantastica, davvero.
L'unica cosa che vi dovrete procurare è l'essenza di senape che si trova in farmacia. Sembra complicato, ma se la si legge con attenzione, ci si rende conto che in realtà non vi porta via più di 10 minuti al giorno.
cestini di meringa con crema pasticciera alle castagne e salsa ai cachi
By il gatto goloso - dicembre 16, 2011
Eh, si, questa settimana sono riuscita a pubblicare (quasi) un post al giorno... è una situazione più unica che rara mi sa :)
Complice il nuovissimo forno preso pochi giorni fa, ho voluto soddisfare quella malsana voglia di meringhe che mi ha accompagnata per un'intera settimana. Chissà perché poi... secondo me sono sensazioni inconsce e non razionali. Svegliarsi con l'irresistibile voglia di preparare delle meringhe e non trovar pace finché la voglia non viene colmata :D
Complice il nuovissimo forno preso pochi giorni fa, ho voluto soddisfare quella malsana voglia di meringhe che mi ha accompagnata per un'intera settimana. Chissà perché poi... secondo me sono sensazioni inconsce e non razionali. Svegliarsi con l'irresistibile voglia di preparare delle meringhe e non trovar pace finché la voglia non viene colmata :D
Ecco, quindi, che non appena è arrivato il forno ho subito provato quello che avevo in mente... dei cestini semi meringati con della crema pasticciera alle castagne il tutto condito con una salsina, semplice semplice, di cachi... che diciamocelo, purtroppo siamo arrivati verso al fine di questi miei adorati frutti... quindi queste sono, ahimè, le ultimissime scorpacciate! Io ce lo vedo bene come dolcetto delle Feste e voi? ;)
Le mele al forno mi ricordano i "parecchi" inverni passati. Ricordo che la mamma le tagliava a metà o a spicchi e le metteva in un pentolino di acciaio, cosparse di zucchero, con l'aggiunta di una spruzzata di succo di limone. Aggiungeva un filo di acqua e le si faceva cuocere per qualche minuto. Poi venivano ingolosite con del miele. Ah, quanto mi piacevano! Semplici, morbide, succose e sciroppose. Una golosità infantile ma non solo visto che anche i nonni le mangiavano. Le mele cotte sanno di casa, di inverno, di cannella e di tempi antichi in cui questo tondo frutto era considerato un vero dolce, l'unico, insieme alle pere, che ci si poteva permettere.
Per assurdo però le mele nude e crude non sono così golose e apprezzate da parte mia. Chissà perché, poverelle! ;)
Così, una sera, avendone a disposizione 6 ho pensato di cuocerle tutte quante. In realtà le avevo prese per fare una torta classica torta di mele da colazione, ma poi l'immagine della mela cotta ha preso il sopravvento e, così, ho accontentato il mio istinto :)
Per assurdo però le mele nude e crude non sono così golose e apprezzate da parte mia. Chissà perché, poverelle! ;)
Così, una sera, avendone a disposizione 6 ho pensato di cuocerle tutte quante. In realtà le avevo prese per fare una torta classica torta di mele da colazione, ma poi l'immagine della mela cotta ha preso il sopravvento e, così, ho accontentato il mio istinto :)
Ho deciso però di farle al forno, appoggiandole sulla teglia da muffin in modo che non si muovano durante la cottura e, mettendo al loro interno un cucchiaino di marmellata di pesche e qualche chicco di uva passa. Semplici, come da tradizione ma con una nota di gusto in più :)
Vellutata di funghi chiodini e cannellini
By il gatto goloso - dicembre 13, 2011
Non sono mai stata un'amante dei funghi, anzi, mi hanno sempre fatto una certa impressione. Un po' troppo viscidosi e, al tempo stesso, un po' troppo croccanti per i miei gusti... e poi è non è una muffa? Ma si, sa, i gusti cambiano! Ora, invece, appena vedo i chiodini al supermercato non riesco a non prenderli. C'è da dire però che i chiodini sono da sempre l'unica tipologia di funghi che giravano a casa mia, mio papà era un ottimo "cacciatore" di funghi chiodini, e questa cosa mi ha sempre affascinato. Certo, i suoi avevano tutt'altro sapore di questi (tristi) da allevamento. Ho sempre invidiato chi sa riconoscere un fungo buono da uno velenoso. Io sarei già morta, attratta da un "ma guarda che bel fungo" :D
Fatto sta che ora ho proprio una forte voglia di funghi in questo periodo e così ho preparato questa vellutata per un grigio e nebbioso pranzo del sabato :)
About Food 5/11: tante idee per i menù delle Feste :)
By il gatto goloso - dicembre 12, 2011
Si, ci siamo; ce l'abbiamo fatta... è stato impegnativo questo numero, lo ammetto... tante pagine, taaante ricette ma grandi soddisfazioni... ehm, leggete chi ci ha concesso un'intervista :D Io continuo a gongolarmi un po' voi, nel frattempo, sfogliatelo e scaricatelo... si sa mai che potrebbe tornarvi utile qualche nostro spunto. ;)
Open publication - Free publishing
crostini con philadelphia, yogurt e melagrana
By il gatto goloso - dicembre 07, 2011
E visto che la settimana è iniziata con una bruschetta, direi che possiamo concluderla con un'altra variante, stavolta da spalmare - a freddo - sulle fette di pane ancora calde.
Tutto è nato perché avevo una melagrana enorme con una crepa al centro da cui si intravedevano, lì in bella mostra, tutti quei rubini dolci e sberluccicanti. La osservavo da giorni indecisa sul da farsi, finché alla fine, quando ormai i rubini nella fessura non erano più così carichi di rosso ho deciso che o mi muovevo ad inventarmi qualcosa oppure avrei rischiato di dover buttare tutto quanto... ecco, messa alle strette dal naturale decorso della natura ecco che arriva l'ispirazione, dei crostini di pane con una cremina morbida di formaggio spalmabile, dello yogurt e una manciata abbondante di chicchi di melagrana :) Posso dire che il risultato è stato eccellente!? :D E secondo me sarebbe anche un'idea sfiziosa per aprire il pranzo di Natale... alla fine cosa c'è di più "prezioso" della melagrana? ;)
Buon ponte a tutti (io andrò alla ricerca del nuovo forno)... fatemi gli incrocini e speriamo che questo sarò meglio del precedente!
Tutto è nato perché avevo una melagrana enorme con una crepa al centro da cui si intravedevano, lì in bella mostra, tutti quei rubini dolci e sberluccicanti. La osservavo da giorni indecisa sul da farsi, finché alla fine, quando ormai i rubini nella fessura non erano più così carichi di rosso ho deciso che o mi muovevo ad inventarmi qualcosa oppure avrei rischiato di dover buttare tutto quanto... ecco, messa alle strette dal naturale decorso della natura ecco che arriva l'ispirazione, dei crostini di pane con una cremina morbida di formaggio spalmabile, dello yogurt e una manciata abbondante di chicchi di melagrana :) Posso dire che il risultato è stato eccellente!? :D E secondo me sarebbe anche un'idea sfiziosa per aprire il pranzo di Natale... alla fine cosa c'è di più "prezioso" della melagrana? ;)
Buon ponte a tutti (io andrò alla ricerca del nuovo forno)... fatemi gli incrocini e speriamo che questo sarò meglio del precedente!
Non sarà questa grandiosa ricetta, anzi, è uno di quegli abbinamenti classici, sia per la pasta che per la pizza, ma a me è piaciuta un sacco e, ammetto, non ci avevo mai pensato di riproporre questi sapori su delle semplici fette di pane.
Io non sono un'amante del pane, ne mangio pochissimo, si e no un paio di volte a settimana. È una di quelle cose che quando vado a fare la spesa dimentico di comprare, amo però immensamente il suo profumo, la fragranza e l'odore dell'impasto mi fa fare un salto nel tempo e mi fa ritornare a quando passavo alcune giornate estive a casa degli zii panettieri, l'odore di lievito mi piaceva da matti e il profumo del pane nel forno si impadroniva di tutti gli angoli della casa.... era un po' come spruzzarsi addosso il profumo, era così buono e semplice che ogni volta rimanevo estasiata ad annusarlo per cercare di ricordarmelo per sempre. Una delle cose che amavo di più era vedere come la macchina dava un'immagine riconoscibile a quella massa di composto senza forma, e immancabilmente, il ditino ci finiva dentro nell'esatto momento in cui lo zio si girava :) A volte mi dava un pezzo di impasto in mano e io ero felice perché lo potevo toccare e annusare per bene, con calma. Infine il momento magico in cui il pane veniva messo in un enorme forno e pochi minuti dopo era meravigliosamente cotto. A quel punto me ne tornavo a casa e mi mangiavo uno di quei fantastici panini appena sfornati... era la cosa più buona del mondo!
Io non sono un'amante del pane, ne mangio pochissimo, si e no un paio di volte a settimana. È una di quelle cose che quando vado a fare la spesa dimentico di comprare, amo però immensamente il suo profumo, la fragranza e l'odore dell'impasto mi fa fare un salto nel tempo e mi fa ritornare a quando passavo alcune giornate estive a casa degli zii panettieri, l'odore di lievito mi piaceva da matti e il profumo del pane nel forno si impadroniva di tutti gli angoli della casa.... era un po' come spruzzarsi addosso il profumo, era così buono e semplice che ogni volta rimanevo estasiata ad annusarlo per cercare di ricordarmelo per sempre. Una delle cose che amavo di più era vedere come la macchina dava un'immagine riconoscibile a quella massa di composto senza forma, e immancabilmente, il ditino ci finiva dentro nell'esatto momento in cui lo zio si girava :) A volte mi dava un pezzo di impasto in mano e io ero felice perché lo potevo toccare e annusare per bene, con calma. Infine il momento magico in cui il pane veniva messo in un enorme forno e pochi minuti dopo era meravigliosamente cotto. A quel punto me ne tornavo a casa e mi mangiavo uno di quei fantastici panini appena sfornati... era la cosa più buona del mondo!
Che dire? È stata una bella esperienza, entusiasmante, ed emozionante! È stato un onore dare un volto a tutte le persone che stanno dietro alla rivista: dallo chef, al fotografo, alla redazione... insomma un mix di belle persone, solari e pazienti, perché riuscire a sopportare tutti quegli obiettivi puntati non è poi così scontato :)
Verso i marron glacè ho sempre avuto un atteggiamento poco simpatico. Troppo legati solo al periodo delle feste, forse un po' troppo dolci, golosi soprattutto per gli anziani (così mi pare) o semplicemente troppo bruttini da vedere? Insomma un miscuglio di sensazioni che me li hanno sempre fatti guardare con una certa espressione di titubanza.
Eppure, ora che li ho cucinati io, a casa, mi accorgo che poi tanto malvagi non sono :) Sono dolci, e sanno parecchio di castagna (ovviamente) ...io invece mi aspettavo una consistenza un po' molliccia che sapeva di qualcosa a metà tra il caramello, la castagna e il cioccolato (!?!?) Quindi a volte bisogna provare a superare i propri limiti mentali e spingersi un pochino più in là ... mal che vada si è sempre in tempo per tornare indietro. :D
Uno dei miei momenti preferiti dell'anno, quando gli alberi sono ormai nudi e le foglie cadute creano un enorme, infinito tappeto soffice fatto di toni caldi e confortanti. In questo periodo dell'anno amo fare una passeggiata per le stradine di campagna che si snodano vicino a casa, avvolta nel mio cappotto marrone, con una calda berretta di lana in testa, la macchina fotografica al collo e la mente libera da pensieri (almeno per quel breve tragitto). Mi piace osservare come cambia il paesaggio, mi piace vedere le zolle di terra nei campi, accorgersi che in lontananza c'è un uomo chino alla ricerca di funghi, sentire gli ultimi uccelli canticchiare, camminare sui rami spezzati, sentire l'aria fresca in viso, ascoltare il silenzioso suono dell'acqua che scorre e osservare, probabilmente, uno degli ultimi cieli azzurri e sgombri da nuvole.
Sempre di corsa, corsa e ancora corsa. Non sono ancora riuscita a scaricare le foto di Lucca. Abbiate pazienza... prima o poi ce la farò (spero).
Oggi parliamo di lenticchie.
Il mio amore per le lenticchie è piuttosto recente, diciamo che risale a circa 3 anni fa. Prima per me e per la mia famiglia sono sempre state un contorno tradizionale, e pure un po' scontato, al solito cotechino di capodanno. Poi durante tutto l'anno le lenticchie non meritavano nemmeno una menzione. Eppure sono buone, fanno bene e sono pure parecchio simpatiche! :)
Oggi parliamo di lenticchie.
Il mio amore per le lenticchie è piuttosto recente, diciamo che risale a circa 3 anni fa. Prima per me e per la mia famiglia sono sempre state un contorno tradizionale, e pure un po' scontato, al solito cotechino di capodanno. Poi durante tutto l'anno le lenticchie non meritavano nemmeno una menzione. Eppure sono buone, fanno bene e sono pure parecchio simpatiche! :)
Ora ho iniziato a mangiarle "fuoristagione" e trovano anche in estate il loro momento di gloria sulla mia tavola. Da quando è arrivato l'autunno - quello veo - le ho già cucinate parecchie volte, vuoi in minestre, in zuppe o in padella con della buona salsa di pomodoro homemade. Mi piacciono quelle piccine di Castelluccio così naturalmente colorate che sembrano dei coriandoli e mettono allegria solo a guardarle. Poi mia mamma mi aveva portato dall'Uzbekistan delle lenticchie locali, verdi, piuttosto ovali e più simili ad un fagiolino secco che a una lenticchia per come la conosciamo noi. Così stavolta ho fatto un mix (viste le numerose confezioni aperte in dispensa) tra le lenticchie di Castelluccio, quelle Uzbeke e delle lenticchie che avevo ricevuto da loro un paio di anni fa. Una ricetta semplice, semplice, come quelle che più mi rispecchiano.
Questi biscotti al burro sono fragranti, profumati di limone e ottimi con il tea delle cinque :) Io a dire la verità ne ho mangiati parecchi da quando li ho preparati un paio di sere fa (e non solo come merenda :)... e come è possibile resistergli? Si conservano per una decina di giorni in una scatola di latta, ma la cosa che fa sorridere è che difficilmente, molto difficilmente, arriveranno a quella data :)
Oggi, che sono ridotta un po' maluccio causa forte influenza, mi hanno piacevolmente allietato la giornata e il numero di biscotti è diminuito a vista d'occhio. Mi sa che stasera non ceno :D
Oggi, che sono ridotta un po' maluccio causa forte influenza, mi hanno piacevolmente allietato la giornata e il numero di biscotti è diminuito a vista d'occhio. Mi sa che stasera non ceno :D
Io la fettina di carne, nuda e cruda (ma cotta eh), la mangio spesso e l'ho mangiata spesso... ricordo che da piccola me la trovavo nel piatto un giorno si e l'altro pure! "Mangiale che fa bene" "Mangiale che fa sangue" ecc... in realtà da quando ho avuto la possibilità di mettermi ai fornelli la fettina ho cercato di mangiarla il meno possibile; non perché non mi piaccia o per questioni di vegetarianismo o moralismo, ma semplicemente perché boh, non mi soddisfa pienamente.
Non sto parlando di succosi arrosti, golosi insaccati, saporite grigliate o cremose insalate di pollo, sto parlando della normalissima bistecca in padella. Con quel sapore un po' anonimo, quelle fibre che se la si cuoce per due minuti in più diventa di gomma o, semplicmente, ne ho mangiate troppe da piccola e ora storco un po' il naso. Preferisco di gran lunga le fettine alla pizzaiola o delle unte scaloppine :) L'altra sera ho scongelato delle fettine di fesa di vitello che avevo nel congelatore da qualche tempo e le ho preparate e cotte nel solito modo, solo che alla fine nel sughetto ristretto di burro di ho aggiunto una cucchiaiata di senape forte di Dijone e del prezzemolo fresco tritato... saporitissime ma delicate al tempo stesso.
La zuppa di cipolle è una delle ricette di cucina che adoro! È dolce, calda, coccolosa e pure un po' retrò :) E chi mi conosce almeno un po' sa benissimo che io amo tutto ciò che sa di antico, di tradizione e di vissuto. E cosa c'è di meglio, dopo otto lunghissime ore di vita da ufficio, che tornare a casa e preparare una zuppa come questa? Non ho cambiato nulla rispetto alla ricetta originale che trovate qui (e che riporto pari pari qui sotto :), e, se ci fate caso, è anche una zuppa veloce, di quelle che in una mezzoretta si è seduti comodi con le gambe sotto il tavolo a chiacchierare e a raccontarsi la giornata magari sorseggiando un buon bicchiere di vino rosso! Ah, si, queste cenette le adoro!
Il loro bel colore arancio li fanno sembrare, da lontano, tante lanterne appese a rami secchi e questo lato un po' romantico e allo stesso tempo vintage del frutto me li ha fatti amare sin da piccola.
Avevamo una bella pianta al centro del giardino e ricordo, come fosse ieri, la nonna che li raccoglieva ancora "indietro" e li poneva su dei fogli di giornale in una stanza buia e fresca a proseguire la lora maturazione, senza il rischio che si spappolassero al suolo :)
Molta gente invece non li trova simpatici per via della loro polpa filamentosa, zuccherina, quella buccia troppo sottile e poi, diciamocelo, non sono certamente un frutto che favorisce la dieta; per me, invece, è proprio questo mix di caratteristiche che me lo ha fatto - e continua a farmelo - amare così intensamente... è delicato, la sua vita è breve (questione di giorni) e il fatto di sporcarmi come una bambina mentre lo mangio è un aspetto del suo essere che adoro, lo trovo giocoso e divertente... oltre che buonissimo!
Ho provato a farlo al forno e udite, udite, anche l'uomo di casa si è dovuto ricredere e l'ha mangiato... lui che i cachi non li ha mai apprezzati :D
Io e la crema pasticcera non siamo mai andate d'accordo... provate a fare un cerca su il blog e non ne troverete traccia. Eppure tanti mi dicono che è semplice, che basta calibrare bene gli ingredienti che sarà perfetta... io ci ho provato più volte ed è sempre stato un insuccesso... o non si addensava o si addensava troppo o sapeva di uova :( insomma un disastro che più disastro non si può! Io l'ho sempre detto che preferisco cucinare piatti salati che fare i dolci :) Però, stavolta è andata diversamente... ci ho riprovato e, udite udite, la crema è uscita p-e-r-f-e-t-t-a al primo colto di frusta :D Mi ero messa in mente di fare una crema pasticcera con la farina di castagne, per il contest della Cucina Italiana e partecipare al contest Castagne al Desco a Lucca, così mi sono messa a leggere ricette su ricette di varie creme pasticcere, alcune famose, altre meno e alla fine ho cercato di personalizzare quella che conteneva meno uova possibili ed è buonissima! :)
Queste sono soddisfazioni grandi!!
Il semolino mi evoca ricordi di infanzia, quando mamma a volte, il sabato, preparava i gnocchi alla romana, con burro e tanto parmigiano :) Che bontà quella crosticina dorata e quella consistenza dal sapore di latte! Si, perché a me il semolino non so per quale motivo ricorda il latte :)
Mentre questi sono dei gnocchetti improvvisati dopo una giornata di lavoro alla scrivania e fanno parte di quelle ispirazioni che ti arrivano così, per caso. E, viste la nebbia serale di questi giorni, li ho accompagnati con un bel brodo bollente di carne (preso dalla mia personale scorta ready to use direttamente dal congelatore alla pentola), ma va benissimo anche quello di verdura.
Zuppa di porri, cavolfiore e spinaci
By il gatto goloso - novembre 09, 2011
Mi rendo conto che ultimamente le mie foto sono per lo più monocromatiche; ma la cosa strana è che me ne rendo conto solo ora che guardo i post precedenti ...possibile? C'è bisogno di un po' di colore qui! Prometto che nei i prossimi scatti cercherò di portare un po' più di tonalità e allegria :)
Ma torniamo alla zuppetta: una zuppetta piuttosto comune direte voi, e io non posso che darvi ragione... :)
Ma torniamo alla zuppetta: una zuppetta piuttosto comune direte voi, e io non posso che darvi ragione... :)
Ora che le giornate si sono accorciate di molto e che si fa buio alle 16,30 e ora che le temperature sono più fresche mi piace tornare dal lavoro e mettermi a preparare qualcosa che abbia il sapore del rientro a casa, qualcosa per ricordarmi che gli impegni sono finiti, qualcosa che mi fa chiudere a chiave la porta d'ingresso sapendo che fino al giorno successivo non metterò più piede fuori, qualcosa che mi rasserena sapendo che gli impegni sono finiti... qualcosa di confortante insomma, quel conforto che solo qualcosa di caldo può regalare. Sazietà e leggerezza si sposano bene solo in questo caso :D
Ricordo l'eccitazione che provavo, allora bambina diecenne, quando (ogni tanto) la domenica a pranzo la si usava, era troppo bello, strano, allegro e fortunatamente l'entusiasmo non l'ho perso per strada e oggi è ancora più forte! Sarà che rispetto a tanti anni fa in cui mi accontentavo di una maionese e una salsa rosa o tartara già pronta, ora mi diverto ancora di più a preparare con le mie manine le salse e sabato ci è voluto uno stoooop dell'uomo di casa per fermarmi, altrimenti ne avrei prodotte più del numero di bocconcini di carne disponibili :)
Già che ci sono, ne approfitto per ringraziarvi tutti di cuore per i tantissimissimi auguri che ho ricevuto!! Grazie, grazie, grazie :)
Ed ora ecco come preparare la Bourguignonne:
Questa è la torta al cioccolato che preferisco, ma la ricetta non è mia :)
È la ricetta della mamma del Paxi e che puntualmente spunta ad ogni cena fra amici... e come resisterle? È una di quelle torte che non riesci a smettere di mangiare, di quelle che ti coccolano al mattino e riescono a farti sembrare meno dura la sveglia, di quelle che pucciate in una tazza di caffélatte sono buonissime ma che lo sono ancora più se mangiate nature. Ecco, premetto che è piuttosto calorica e che la quantità di farina è talmente irrisoria da poter quasi essere eliminata, ma vi giuro che se la provate una volta poi non ne potrete più fare a meno :)
Grazie al Paxi per avermela fatta conoscere e alla sua mamma per aver condiviso con me la ricettina :)
E questa è la torta che ho deciso di regalarmi per il compleanno... non avrei potuto scegliere dolce migliore :)
E siamo nella settimana del mio compleanno... sigh, ancora pochi giorni e poi arriveranno i trentuno sob sob... se mi volto un attimo mi rivedo come fosse ieri a scrivere questo post e non mi sembra umanamente possibile che un altro anno se ne è andato... cacchio se passa in fretta il tempo! :)
Vabbé, ma mica siamo qui per deprimerci eh, anzi siamo qui per iniziare i festeggiamenti per accompagnarmi, molto dolcemente, verso il giorno in cui aggiungerò un +1 dopo a quel 3 che tanto mi ha terrorizzato lo scorso anno :D
Queste spiraline semplici semplici e a prova di bambino mi hanno letteralmente conquistata... appena le ho addocchiate su pinterest sono andata a sbirciare la ricetta originale e non ho fatto altro che farle e rifarle cambiando continuamente il ripieno, vuoi con la mia adorata crema di nocciole, vuoi con dei pezzettini di mela e cannella, vuoi con del miele e uvetta ...insomma ci ho messo dentro di tutto compreso del pomodoro e mozzarella e il risultato è sempre stato qualcosa di sorprendente! :) Una volta fatti si conservano croccanti per un paio di giorni, ma tanto il rischio di un avanzo è pari a zero :D
Ultimamente non è che abbia molta fantasia, lo ammetto! Preferisco prendere spunto da altri blog... in questo caso la ricetta che ha attirato la mia attenzione è quella di uno dei blog stranieri che mi piace seguire, quello di B comme Bonne :)
Ho tenuto come base la quinoa e la procedura, ma ho poi personalizzato gli ingredienti in base a quello che avevo in casa. Mi piaceva l'idea di "colororare" un po' il tutto di viola a dire la verità , ma poi non è che il risultato cromatico sia stato un granché... vabbeh, ma per halloween potrebbe andare bene comunque no? :D
Le rape le cercavo disperatamente per uno scatto da fare per questa rivista, ma nel periodo in cui mi servivano era ancora troppo presto per vederle sui banchi del mercato o nel reparto verdura della coop... finché non mi sono trovata un sabato mattina a gironzolare per fiori e sementi ed eccole lì! Prese al volo, senza esitazione. Il produttore insieme mi hanno dato un foglietto (che ora ho perso, quindi la ricetta la scrivo a memoria :) con alcune ricette sfiziose per cucinarle. Io non sono mai stata una fan sfegatata della rapa, non mi ha mai ispirato né molta fantasia né simpatia. E poi in cottura ricordo che sprigionava quella che io chiamavo puzza, molto simile all'odore dei cavolfiori (che poi rimaneva poi dentro casa per tutta la notte). Ma magari la mia avversione incomprensibile per le rape potrebbe derivare anche per via di quel "testa di rapa" che sentivo spesso dire da piccola tra i bambini.... che poi il perché deve essere considerata un'offesa non l'ho ancora capita io... poi però crescendo si impara ad apprezzare tutto quanto, rape comprese. Beh, tornando al foglietto delle ricette, ho adocchiato subito quella che prevedeva un ripieno cremoso di gorgonzola e ammetto che mi è piaciuto tanto. Il sapore un po' amarognolo e la consistenza morbida hanno contrastato alla perfezione il ripieno. E poi le rape hanno talmente poche calorie che bisognerebbe mangiarle tutti i giorni :)
Quando ho visto questo tutorial non ho resistito e sono andata subito a fare una passeggiata in campagna a raccogliere qualche rametto secco da usare come stelo del fiore. Poi ho guardato dentro la mia scatola di cartone che contiene tantissime carte diverse, riciclate da regali, dai pacchi ikea e dalle scatole delle scarpe... si, perché la carta simil velina ce la mettono anche lì :D
Io ho preferito usare della carta marrone abbinata a della carta bianca, ma ovviamente è possibile usare carte multicolor, oppure fare dei fiori tutti con lo stesso colore... insomma, spazio alla fantasia!
E quindi il materiale per realizzare questa splendida decorazione floreale ce l'avevo tutto quanto, colla a caldo compresa... poi il gioco è stato facile, veloce e divertente!
Come vi sembra il risultato? :D
Eccomi di nuovo qui!
Vi chiedo scusa per la scarsa qualità fotografica, ma ormai la luce è poca e fotografare appena prima di mangiare inizia a diventare un'impresa faticosa... quindi i colori sono un po' pietosi e pure la messa a fuoco, ma chissenefrega! L'importante qui è la ricetta :)
E dopo un weekend passato a mangiare un po' pesantino cosa c'è di meglio di una fresca e sana insalata saporita? :) La ricetta l'ho trovata su una fonte sicura, ovvero Elle a Table. L'ho vista, l'ho "fotovideografata" e l'ho messa subito nell'archivio delle ricettine da provare. Non so perché ma l'insieme di ingredienti mi ha conquistata alla prima lettura! Io i finocchi li mangio o crudi in insalta con tanto aceto e accompagnati magari da del bun caprino vaccino, in alternativa li lesso in pentola a pressione e li faccio gratinare in forno guarnito solo con poco burro, tanto pepe e parmigiano oppure una volta lessati li metto in forno rivestiti solo con un abbondante strato di besciamella. E spesso quest'ultima preparazione mi fa compagnia durante i "tristi" pranzi in ufficio.
Vi chiedo scusa per la scarsa qualità fotografica, ma ormai la luce è poca e fotografare appena prima di mangiare inizia a diventare un'impresa faticosa... quindi i colori sono un po' pietosi e pure la messa a fuoco, ma chissenefrega! L'importante qui è la ricetta :)
E dopo un weekend passato a mangiare un po' pesantino cosa c'è di meglio di una fresca e sana insalata saporita? :) La ricetta l'ho trovata su una fonte sicura, ovvero Elle a Table. L'ho vista, l'ho "fotovideografata" e l'ho messa subito nell'archivio delle ricettine da provare. Non so perché ma l'insieme di ingredienti mi ha conquistata alla prima lettura! Io i finocchi li mangio o crudi in insalta con tanto aceto e accompagnati magari da del bun caprino vaccino, in alternativa li lesso in pentola a pressione e li faccio gratinare in forno guarnito solo con poco burro, tanto pepe e parmigiano oppure una volta lessati li metto in forno rivestiti solo con un abbondante strato di besciamella. E spesso quest'ultima preparazione mi fa compagnia durante i "tristi" pranzi in ufficio.
Era una vita che non li facevo, almeno almeno un paio di anni! Eppure io li adoro, mi piace quella consistenza rustica sotto i denti per non parlare del sughetto di pomodoro fatto cuocere lentamente per un'ora abbondante... il merito, per avermi fatto tornare in mente che si, esistono anche i pisarei oltre agli gnocchi e ai tortelli, va tutto a Sale&Pepe di questo mese. Mentre una sera lo sfogliavo comodamente sdraiata sotto il piumino mi è venuta una voglia irresistibile di prepararli, e, visto che domenica avevo ospiti a pranzo, ecco risolto il dilemma di cosa prepare! :) E siccome io nel congelatore tengo sempre una scorta abbondante di fagioli, piselli e fagiolini non ho avuto nemmeno il "pensiero" di mettere i fagioli secchi in ammollo tutta la notte. Mi è bastato buttarle in pentola a pressione e il gioco è fatto.
Fatto sta che di Pisarei no ho preparati in abbondanza, li ho fatti un po' asciugare su un vassoio infarinato e li ho congelati, così alla prossima voglia non devo nemmeno mettermi ad impastare.
...E mi sa che è arrivato anche il momento di farci un salto sul Piacentino... così vicino e così tanti anni che non ci vado! Si, perché questa è una ricetta tradizionale della zona.
...E mi sa che è arrivato anche il momento di farci un salto sul Piacentino... così vicino e così tanti anni che non ci vado! Si, perché questa è una ricetta tradizionale della zona.
Un sabato mattina, una cucina poco illuminata dai raggi del sole, gli uccellini che cinguettano, le foglie che colorate ormai di oro iniziano dolcemente a cadere e l'irresistibile voglia di prepare gli gnocchi. Ma quanto tempo è che non li faccio? Troppo, davvero! Le patate però non le ho, e non ho nemmeno voglia di uscire a comprarle... sto li a girare i pollici in attesa di decidere come farli 'sti gnocchi, poi mi vengono in mente questi e mi metto alla ricerca della ricotta, tiro fuori tutto quello che ho in frigo ma della ricotta nemmeno l'ombra, eppure a me sembrava di averla presa... o forse l'ho già mangiata? Bah, allora tiro fuori farina e, mentre sono lì pronta ad impastarli con l'acqua, mi vengono in mente i legumi... come ho fatto a non pensarci prima? Ecco, quelli ce li ho, ne sono sicura... e sono finiti dentro gli gnocchi :)
Non avevo mai fatto gli gnocchi con dei legumi e mi sono piaciuti un sacco!!! Hanno una consistenza più compatta e meno morbida - almeno i miei - rispetto a quelli di patate classici e, nonostante quelli di patate siano un classico che richiama vecchi ricordi e mani di nonne che impastano, questi di fagioli mi sono piaciuti da matti, ma proprio da matti! E sono piaciuti pure all'uomo di casa che di certo i legumi non li ama affatto!
E quali sono i vostri gnocchi preferiti? Con cosa li preparate e soprattutto con cosa amate condirli?
Non avevo mai fatto gli gnocchi con dei legumi e mi sono piaciuti un sacco!!! Hanno una consistenza più compatta e meno morbida - almeno i miei - rispetto a quelli di patate classici e, nonostante quelli di patate siano un classico che richiama vecchi ricordi e mani di nonne che impastano, questi di fagioli mi sono piaciuti da matti, ma proprio da matti! E sono piaciuti pure all'uomo di casa che di certo i legumi non li ama affatto!
E quali sono i vostri gnocchi preferiti? Con cosa li preparate e soprattutto con cosa amate condirli?
...Eccola!
Una tenerissima micina di 2 mesi, con due paia di calzini diversi e l'ombretto bianco intorno agli occhi. Basta guardarla o toccarla per sentirla partire con il suo grrrr grrrr grrrr :) Ieri ha iniziato ad usare la mia gamba come scala e ha passato tutto il pomeriggio felicemente appollaiata sulla spalla, mentre fotografavo, mentre giravo per casa, mentre ritiravo le cose stese... lì, a guardare il suo nuovo nido "dall'alto", con gli occhietti curiosi e vispi di chi saprà farsi volere bene e colmare quel vuoto lasciato da lui :)
Due gatti, un maschio prima e una femmina ora, con in comune una mamma Maine Coon (non la stessa eh), la nostra razza preferita in assoluto...
Che nome da foodies dareste a un musetto così? Aiutateci :)
Io la televisione non la guardo mai, è più forte di me. Mi ci metto davanti eh, ma o mi addormento oppure mi vien un gran mal di testa... e pensare che ho pure Sky :) Io guardo solo la mia soap preferita, che seguo dagli albori, qualche Tg, victor victoria e poco altro :)
Una sera però, facendo un po' di noioso zapping, sono finita su Io, me e Simone e mi sono messa a guardare la realizzazione di questo condimento povero di casa Rugiati, ovvero il condimento di sua mamma :) Io ho pensato: ma come ho fatto a non pensarci prima? I broccoletti stanno bene con le acciughe, quindi stanno bene anche con il tonno... ecco, l'ho rifatta immediatamente il giorno seguente! E poi io i broccoletti non so mai come farli, a parte lessati e saltati in padella con (aglio) olio e peperoncino. Ecco, da oggi in poi ce li abbinerò ad un sughetto di tonno piccantino... grazie mamma di Simone :D
Una sera però, facendo un po' di noioso zapping, sono finita su Io, me e Simone e mi sono messa a guardare la realizzazione di questo condimento povero di casa Rugiati, ovvero il condimento di sua mamma :) Io ho pensato: ma come ho fatto a non pensarci prima? I broccoletti stanno bene con le acciughe, quindi stanno bene anche con il tonno... ecco, l'ho rifatta immediatamente il giorno seguente! E poi io i broccoletti non so mai come farli, a parte lessati e saltati in padella con (aglio) olio e peperoncino. Ecco, da oggi in poi ce li abbinerò ad un sughetto di tonno piccantino... grazie mamma di Simone :D
E voi come li fate i broccoletti? Avete dei suggerimenti da darmi veloci veloci?
Oggi niente ricetta, ma un piccolo omaggio a questa stramba stagione che dovrebbe essere, da poco meno di un un mese, autunno ma che in realtà l'estate non ne vuole proprio sapere di andare a riposare :) Così ci si ritrova ancora con 25/28 gradi di giorno, con 9/10 gradi la notte e il cambio dell'armadio è piuttosto critico da fare... far spazio ai maglioni pesanti quando fa ancora piuttosto caldo fa un po' strano! Sul balcone ho ancora l'erba cipollina, il basilico e la menta. Il fico invece di far cadere le foglie a pensato bene di metterne di nuove e i pomodori di mamma continuano a colorarsi di rosso. Così ho fatto un mix tra "l'orto" di mamma e il mio balcone e questo è quello che ne è venuto fuori.
Un mix perfetto fra estate e autunno! I toni del rosso dei piccoli melograni si abbinano perfettamente al rosso delle splendide fragole (più dolci che in primavera), al piccolo peperoncino piccante, al verde dei pomodori e alle tenere foglioline aromatiche :) Io intanto spero che l'autunno possa arrivare presto... ho voglia di foglie secche, di vedere le strade tingersi di rosso e oro e godermi la meraviglia di un nuovo paesaggio...
È proprio vero, le cose più semplici sono sempre le migliori, di questo ne sono da sempre convinta, ma a volte per la voglia di sperimentare gusti sempre nuovi, me ne dimentico. Io adoro la semplicità in cucina, nella vita, nell'abbigliamento e nei sorrisi. Non ho mai amato le cose lussuose, ne tantomeno le mode e sono sempre stata convinta che essere semplici significa essere autentici :) Come questo risotto, povero se vogliamo, ma di un intensità e di una semplicità pazzesca. L'ho assaggiato per la prima volta un paio di mesi fa durante un matrimonio di un amico e mi è rimasto stampato il sapore nella mente, fresco, profumato, perfetto :)
Tra impegni lavorativi e pochissimo tempo da dedicargli siamo riuscite, un po' di corsa, a pubblicare About Food :) Sfogliatelo perché è un numero ricchissimissimo di ricette, rubriche e idee fai da te per accompagnarci dolcemente nell'autunno... e poi abbiamo una new entry di tutto rispetto!
...Che altro dire? Siete state davvero grandissime, avete partecipato in tantissime ai vari contest e siete riuscite a lasciarci a bocca aperta, chi l'avrebbe mai immaginato? :) Non riuscite minimamente ad immaginare la fatica che abbiamo fatto per scegliere le ricette da pubblicare, mail, chat, liste, scremature... insomma, un lavoraccio :)
Sul blog di About Food c'è un pensierino dedicato a chi è riuscito ad accaparrarsi un posticino nella rivista, andate a vedere!
Scaricatelo qui...Che altro dire? Siete state davvero grandissime, avete partecipato in tantissime ai vari contest e siete riuscite a lasciarci a bocca aperta, chi l'avrebbe mai immaginato? :) Non riuscite minimamente ad immaginare la fatica che abbiamo fatto per scegliere le ricette da pubblicare, mail, chat, liste, scremature... insomma, un lavoraccio :)
Sul blog di About Food c'è un pensierino dedicato a chi è riuscito ad accaparrarsi un posticino nella rivista, andate a vedere!
Oppure sfogliatelo qui
... noi a breve inizieremo a preparare il prossimo numero, quello più atteso, quello più sfogliato, quello che ci regala quell'atmosfera magica che solo dicembre può darci... perché sarà davvero ricco e pieno di piacevoli sorpese :D
Eccomi con qualche fotina fatta a Frutti Antichi a Paderna, unico momento di libertà dopo due settimane veramente intense!
Ho rincontrato lei mentre fotografava i fagioli e lei che mi ha consegnato 3 meavigliosi kili di coloratissime patate viola :)
Non abbiamo potuto resistere nell'acquistare (nuovamente) l'assenzio, sperando che quest'anno non mi venga nuovamente la malsana idea di innaffiarlo troppo facendogli fare la fine della scorsa piantina... sperando invece di riuscire a produrre qualche bottiglietta di liquore :) Ho preso i pomodorini gialli, quelli selvatici - che quest'anno hanno prodotto in continuazione - dei semini di pomodorini viaggiatori :) e dei bulbi di zafferano che ho già piantato. Poi a febbraio dovrebbero arrivarmi i semi di melanzana rossa... evvai!! Ecco, adesso che ci penso, non ricordo dove li ho messi tutti questi semi... oh oh oh!!
E restiamo in tema pescioloso questa settimana... come già detto più volte non vado matta per il pesce, non è che non mi piace, ma non ci trovo niente di così goloso e poi preso qui, in campagna è qualcosa che secondo me non ha senso. Il pesce sa di poco, a meno che non ci si possa permettere uno di quei bei pesci pescati e non allevati, ma a quel prezzo me lo vado mangiare al ristorante e non mi faccio nemmeno lo sbattimento di cucinarlo con la conseguente puzza di pesce che resta per la casa anche quando il pesce non c'è più :) Io il pesce me lo preferisco godere fresco, al mare,magari dopo una giornata passata tra bagni, ombra, libro e granita... peccato però che quest'anno il mare l'ho visto solo due volte, una volta al sud Italia e una volta al nord Europa :) Vorrà dire che entro la fine dell'anno un weekendino al mare me lo devo fare... e poi a me il mare d'inverno piace molto di più che in estate!
Come già detto sono in una fase un po' strana, ho mille cose da fare tra foto, lavoro e About Food. Il tempo libero non è poco ma pari a zero e la voglia di cucinare si ferma a un'insalata, un panino e un piatto di pasta. Stop! Spesso mi ritrovo addormentata alle 22,30 e mi sto accorgendo che il tempo da dedicare alle persone a cui tengo si è molto ristretto. Spero che superata questa fase acuta di stress la mia vita possa tornare a camminare e non a correre, così come possa tornare la mia voglia di spadellare e di fotografare per il blog (stavolta però andrò molto più slow di prima, promesso). Fortunatamente ho ancora un paio di ricette in archivio da usare nei momenti di crisi :) In caso di astinenza da ricette mi aspetterete vero??? :D
A voi questi momenti non capitano mai??? Ditemi di sì, vi prego e ditemi che poi torna tutto normale!!!
Ma torniamo al pesce. Il poplo è uno di quei pesci che mi mi ispirano simpatia, da sempre. Questa ricetta l'ho trovata per caso e me ne sono innamorata ancora prima di mangiarla. Un mix di profumi, sapori e freschezza che riuscivo perfettamente ad immaginare solo leggendone gli ingredienti e vi posso garantire che non mi sono assolutamente sbagliata. È una di quelle ricette che andrebbero replicate spesso, perché è veloce (cottura del polpo a parte, ma se usate la pentola a pressione ci metterete non più di 40 minuti), perché ha pochissimi ingredienti ed è un ottimo apripasto per una incontro fra amici, per una cena più formale o un pranzo domenicale fra parenti.
No, non l'ho inventata io questa, ma mi sarebbe davvero piaciuto! Sono in uno di quei periodi in cui non ho una gran fantasia in cucina, sono un po' svogliata e mi sembra di non riuscire mai a fermarmi un attimo; troppe cose da fare, troppe ore passate ad annoiarmi in ufficio e troppo poco tempo libero. Questo mi porta a non aver nemmeno voglia di pensare di cucinare qualcosa di carino e diverso per pranzo o cena... ma fortunatamente c'è la "Cucina del Corriere" a tenermi compagnia e a darmi una scossettina quasi a cercare di stimolarmi :)
Questa è una di quelle ricette che potrebbe lasciare i vostri ospiti a bocca aperta... è semplicissima, è pure veloce ma la cosa meravigliosa è quella pesca che sembra quasi buttata lì per caso, ma che troneggia la scena con quel sapore dolce e fresco. È vero che siamo in autunno (oddio, dal caldo che fa non si direbbe proprio, non mi era mai capitato di ritrovarmi a girare in mezze maniche e pantaloncini ad orttobre... vabbé), ma qualche pesca la si può ancora tranquillamente reperire... non vorrete mica aspettare il prossimo anno per provare questa meraviglia vero?
Non che il cotechino sia un classico piatto estivo eh, ma chi l'ha detto che non si può mangiare? Io l'ho trovato davvero gustoso e poi, servito in piccoli bicchierini, può essere un ottimo apricena.
A dire la verità il macellaio quando gli ho chiesto un cotechino mi ha guardato con la faccia perplessa di chi si chiede: "ma che cacchio di richiesta mi sta facendo questa ad agosto?" :D
E siccome il cotechino mi serviva assolutamente per realizzare un un servizio fotografico che dovevo fare per un lavoro mi sono trovata a girare per la provincia a cercare qualche negoziante che ne avesse ancora almeno uno! E poi, il colpo di fortuna è arrivato, e l'ho trovato un macellaio di un piccolissimo paese di meno di 500 abitanti, dove abitavano i miei nonni e dove ho passato tantissime giornate estive da piccola. Ma se la vogliamo dire proprio tutta quanta, era pure un signor cotechino, forse uno dei migliori mai mangiati, giurin giuretto!
Dal servizio fotografico me ne è avanzato un po' meno di metà e, dopo tutta la fatica per trovarlo, mi sono sentita in dovere di renderlo degno di almeno un post!
Dal servizio fotografico me ne è avanzato un po' meno di metà e, dopo tutta la fatica per trovarlo, mi sono sentita in dovere di renderlo degno di almeno un post!
Più che altro non oso immaginare le facce dei vicini che, con la bellezza di 38 gradi esterni e un'afa pazzeasca, si sono sentiti invadere la casa dal riconoscibilissimo profumo del cotechino :)
In sostanza non cambia molto dal classico cotechino e puré invernale, ma saranno state le patate fredde, il cotechino saporitissimo lasciato a temperatura ambiente servito con la salsina di yogurt ed erba cipollina che a pensarci adesso mi torna ancora l'acquolina in bocca :D Beh, dai, ormai è settembre e il cotechino inizia ad essere più reperibile, si sa mai che dovesse venire voglia anche a voi di questi bicchierini :)
Ah, dimenticavo di dirvi che mi trovate anche su Spray Magazine . Ok, un pò in ritardo ma ve l'ho detto :D
Ah, dimenticavo di dirvi che mi trovate anche su Spray Magazine . Ok, un pò in ritardo ma ve l'ho detto :D
Ingredienti ad occhio:
2 fette di cotechino (precedentemente cotto) spesse un dito
1 grossa patata
2 cucchiai di formaggio grattugiato
sale, pepe, noce moscata
3 cucchiai di yogurt greco
4 steli di erba cipollina
1 noce di burro
Lavorare lo yogurt con l'erba cipollina finemente tritata e riporre in frigorifero per almeno mezz'oretta in modo che lo yogurt si insaporisca per bene.
Lessare le patate con la buccia, poi passarle allo schiacciapatate, aggiungerci il parmigiano, un pezzettino di burro e regolare di sale, pepe e noce moscata. Lasciar raffreddare e riporre in frigorifero a raffreddare.
Comporre il bicchiere iniziando con il puré ormai freddo versandone un paio di cucchiaiate sul fondo, proseguire poi con il cotechino tagliato a cubotti e concludere con la salsina allo yogurt.
L'estate sta finendo, o meglio, finisce domani :)
E io come sempre vado a periodi, ormai è risaputo. Alterno periodi in cui mangerei solo pasta, a quelli in cui mangerei solo carne, oppure solo dolci ma anche periodi in cui mi attira solo ed esclusivamente tutto quello che è salato. Sono strana e poco equilibrata, lo so :) Questo è uno di quei peridi in cui mangerei solo salsine, cremine, maionesi &Co.
Questa ricetta l'ho trovata sul numero di luglio si Sale&Pepe e appena l'ho vista ho pensato che fosse la salsina giusta per il mio pinzimonio; rispetto alla ricetta originale ho aggiunto l'uovo, non ho messo la salsa di soia e ho usato solo mezzo peperone (ma solo perché era quello che avevo a disposizione :)
E io come sempre vado a periodi, ormai è risaputo. Alterno periodi in cui mangerei solo pasta, a quelli in cui mangerei solo carne, oppure solo dolci ma anche periodi in cui mi attira solo ed esclusivamente tutto quello che è salato. Sono strana e poco equilibrata, lo so :) Questo è uno di quei peridi in cui mangerei solo salsine, cremine, maionesi &Co.
Questa ricetta l'ho trovata sul numero di luglio si Sale&Pepe e appena l'ho vista ho pensato che fosse la salsina giusta per il mio pinzimonio; rispetto alla ricetta originale ho aggiunto l'uovo, non ho messo la salsa di soia e ho usato solo mezzo peperone (ma solo perché era quello che avevo a disposizione :)
Ingredienti per 3 persone:
1 tuorlo
1/2 peperone giallo
sale
1 cucchiaino di peperoncino
olio di semi (io lo preferisco all'evo in queste preparazioni)
il succo di mezzo lime
Tagliare a listarelle mezzo peperone e frullarlo con un filo di olio.
In una ciotola lavorare con le fruste il tuorlo, un pizzico di sale e poco succo di lime. Senza smettere di far lavorar ele fruste, aggiungere continuamente l'olio a filo (ce ne vorrà circa un bicchiere). La maionese sarà pronta quando diventerà compatta, cremosa e ferma. A questo punto aggiungere il peperone precedentemente frullato, il peperoncino ed il restante lime. Servire come accompagnamento ad un bel pinzimonio di verdure o su della carne. Si conserva per circa due giorni.
Qualche altra maionese?
Maionese all'erba cipollina
Maionese di acciughe
Maionese alle erbe
Maionese alle more
E ci siamo! Sono passati velocemente questi 4 anni insieme non vi pare? A me sembra di aver iniziato questo "diario" pochissimo tempo fa e invece (scopro) il tempo è volato, che le ricette pubblicate sono aumentate, che i lettori sono sempre più numerosi (che bellezza! :) e che le foto pubblicate inizialmente erano, posso dirlo? Pietose! :D
Beh, che posso fare se non ringraziarvi tutti quanti dal primo all'ultimo? È solo grazie a voi se non ho mollato, è grazie a voi che, nonostante il poco tempo a disposizione, mi fate trovare sempre la voglia di cucinare e fotografare anche nei momenti no, è grazie a voi se le mie noiose giornate lavorative sono un po' più ricche... grazie, grazie e ancora grazie!
Ho raccolto in un piccolo libricino alcune ricette di questo ultimo anno, una per mese da settembre ad agosto. Magari a qualcuno potrà tornare utile! :)
Questa è stata la prima ricetta del blog :)
E ci stiamo avvicinando alla fine dell'estate :) Questo è uno di quei periodi dell'anno che mi piacciono di più perché fa ancora caldo ma non è più quel caldo eccessivo e malefico di qualche settimana fa, perché si dorme bene di notte anche con la finestra chiusa, perché mi piace uscire di casa al mattino e sentire l'aria fresca sul viso e vedere gli uccelli che migrano. Dovrò anche decidermi ad eliminare il mio orticello estivo dal balcone, la melanzana ha prodotto una sola melanzana (sob), mentre i pomodori ed i peperoni mi hanno dato grandi soddisfazioni. Avevo seminato anche dei pomodorini selvatici acquistati qui - anzi, a breve è ora di tornarci - e non hanno ancora smesso di produrre. Sono piccolissimi, non più grandi un un acino di uva fragola per intenderci. Ora dovrò pensare alla coltivazione invernale, erbette, biete e insalate.
L'unica cosa che un po' mi rattrista è il fatto che le giornate si stanno clamorosamente accorciando e questa cosa non mi piace, non mi piace perché non potrò fotografare più i piatti che preparerò per cena, e dovrò per forza di cose riprepararli nel weekend... ma questo è anche il periodo giusto per mettere via un po' di sapori dell'estate in un barattolo e poi la frutta costa veramente poco ora.
Io ho fatto questa marmellata con pesche, albicocche, prugne, susine e qualche fragolina; insomma ci potete mettere tutto quello che è di stagione. Stavolta niente fruttapec, sono tornata al metodo tradizionale, tanto ormai non fa più troppo caldo e il fornello acceso non lo vedo più come un nemico da sconfiggere il prima possibile :)
Se volete scaricare queste etichette andate qui :)
L'unica cosa che un po' mi rattrista è il fatto che le giornate si stanno clamorosamente accorciando e questa cosa non mi piace, non mi piace perché non potrò fotografare più i piatti che preparerò per cena, e dovrò per forza di cose riprepararli nel weekend... ma questo è anche il periodo giusto per mettere via un po' di sapori dell'estate in un barattolo e poi la frutta costa veramente poco ora.
Io ho fatto questa marmellata con pesche, albicocche, prugne, susine e qualche fragolina; insomma ci potete mettere tutto quello che è di stagione. Stavolta niente fruttapec, sono tornata al metodo tradizionale, tanto ormai non fa più troppo caldo e il fornello acceso non lo vedo più come un nemico da sconfiggere il prima possibile :)
Ingredienti:
1 kg di frutta mista (pesche, prugne, susine, albicocche, fragole)
600 g di zucchero
un cucchiaio di succo di limone
1 piccola mela
Lavare, asciugare e tagliare la frutta a pezzi non troppo grandi. Metterla in una pentola con lo zucchero e mescolare velocemente e aggiungere il succo di limone. Coprire con un coperchio e lasciar riposare una notte in un luogo buio (questo passaggio si può anche omettere, procedendo subito come descritto sotto, serve solo perché in questo modo la frutta rilascia il succo e gli acidi in modo naturale). Il giorno seguente mettere la pentola su una fiamma moderata e lasciarla sobbollire per circa 40/50 minuti (o finché la consistenza è quella desiderata), girandola spesso ed eliminando la schiuma che si formerà in superficie. Togliere dal fuoco e passare la confettura ottenuta con il frullatore ad immersione in modo da ottenere una consistenza omogenea, a meno che non preferiate lasciare la frutta a pezzi. Versare nei barattoli, precedentemente lavati e sterilizzati in forno a 150° per 15 minuti, chiudere e capovolgere fino al completo raffreddamento. Si conserva per 10 mesi.
Se volete scaricare queste etichette andate qui :)
Eccovi altre ricettine di frutta mista: