Io la fettina di carne, nuda e cruda (ma cotta eh), la mangio spesso e l'ho mangiata spesso... ricordo che da piccola me la trovavo nel piatto un giorno si e l'altro pure! "Mangiale che fa bene" "Mangiale che fa sangue" ecc... in realtà da quando ho avuto la possibilità di mettermi ai fornelli la fettina ho cercato di mangiarla il meno possibile; non perché non mi piaccia o per questioni di vegetarianismo o moralismo, ma semplicemente perché boh, non mi soddisfa pienamente.
Non sto parlando di succosi arrosti, golosi insaccati, saporite grigliate o cremose insalate di pollo, sto parlando della normalissima bistecca in padella. Con quel sapore un po' anonimo, quelle fibre che se la si cuoce per due minuti in più diventa di gomma o, semplicmente, ne ho mangiate troppe da piccola e ora storco un po' il naso. Preferisco di gran lunga le fettine alla pizzaiola o delle unte scaloppine :) L'altra sera ho scongelato delle fettine di fesa di vitello che avevo nel congelatore da qualche tempo e le ho preparate e cotte nel solito modo, solo che alla fine nel sughetto ristretto di burro di ho aggiunto una cucchiaiata di senape forte di Dijone e del prezzemolo fresco tritato... saporitissime ma delicate al tempo stesso.
Vado a momenti... ci sono dei periodi in cui non mi viene assolutamente voglia di carne, altri in cui ne mangerei parecchia... in genere però mi succede o con le grigliate in estate oppure in inverno con gli arrosti... mah! :)
Sta di fatto che quando mi sono trovata sotto gli occhi questa ricettina [vista su un vecchio Sale&Pepe] ho iniziato a sbavare... :) e a volerla preparare... quindi mi sono incamminata verso il mio macellaio-di-fiducia-sotto-casa e me ne sono tornata a casa bell'allegra :)
Anche se poi rispetto alla fotoricetta della rivista i miei medaglioni si sono un po lasciati andare, colpa della mia spagoallacciatura poco stretta ... sigh :(
Maaaa mi chiedevo: Anche a voi vengono queste fisse?
Ammetto però che quando mi trovo in queste situazioni di chiodo fisso sono anche felice, sì, perché mi danno carica e mi tolgono il pensiero di cosa cucinare! :) eh eh eh
Per 2 persone:
2 medaglioni di filetto di manzo di circa 150/200 gr l'uno
2 scalogni
2 foglie di alloro
2 chiodi di garofano
2 dl di vino rosso
1 cucchiaino di zucchero
burro q.b.
sale e pepe
In un pentolino sciogliere il burro insieme con gli scalogni divisi in quattro parti, il sale, l'alloro, i chiodi di garofano, lo zucchero, il vino e sobbollire finché non risulta un composto sciropposo.
Scaldare la piastra, legare i medaglioni con un giro di spago, peparli e cuocerli a fuoco moderato per circa uno-due minuti per lato a seconda del gusto personale; trasferirli nel tegame in cui c'è lo sciroppo e cuocerli per un altro minuto per lato.
Servire con la salsina e delle patate al forno.
Sta di fatto che quando mi sono trovata sotto gli occhi questa ricettina [vista su un vecchio Sale&Pepe] ho iniziato a sbavare... :) e a volerla preparare... quindi mi sono incamminata verso il mio macellaio-di-fiducia-sotto-casa e me ne sono tornata a casa bell'allegra :)
Anche se poi rispetto alla fotoricetta della rivista i miei medaglioni si sono un po lasciati andare, colpa della mia spagoallacciatura poco stretta ... sigh :(
Maaaa mi chiedevo: Anche a voi vengono queste fisse?
Ammetto però che quando mi trovo in queste situazioni di chiodo fisso sono anche felice, sì, perché mi danno carica e mi tolgono il pensiero di cosa cucinare! :) eh eh eh
Per 2 persone:
2 medaglioni di filetto di manzo di circa 150/200 gr l'uno
2 scalogni
2 foglie di alloro
2 chiodi di garofano
2 dl di vino rosso
1 cucchiaino di zucchero
burro q.b.
sale e pepe
In un pentolino sciogliere il burro insieme con gli scalogni divisi in quattro parti, il sale, l'alloro, i chiodi di garofano, lo zucchero, il vino e sobbollire finché non risulta un composto sciropposo.
Scaldare la piastra, legare i medaglioni con un giro di spago, peparli e cuocerli a fuoco moderato per circa uno-due minuti per lato a seconda del gusto personale; trasferirli nel tegame in cui c'è lo sciroppo e cuocerli per un altro minuto per lato.
Servire con la salsina e delle patate al forno.
Prima ricetta della settimana, nonostante siamo già a giovedì… che bello eh! Il week end si avvicina così come si avvicina il "November Pork", una sagra che io adoro e dove, per il terzo anno consecutivo, non mancherò... e quest'anno ci sarà anche lei! :)
Questa è un'altra ricetta presa dalla "cucina del corriere della sera"… si si, questa rivista mi piace da matti… non c'è una e dico una ricetta che non vorrei provare! :)
La verza è una dei quelle verdure che ho scoperto due/tre d'anni fa… non so perché i gusti cambiano senza accorgersene, ma prima di allora l'avevo assaggiata poche volte e non mi aveva mai soddisfatta; probabilmente perché l'ho sempre considerata un cibo da "vecchi", visto che la maggior parte delle volte la preparavano le nonne e poi perché quando la si cuoceva emanava quell'odore che io abbinavo [non chiedetemi perché!?] ai cavoli [che anche quelli allora proprio non sopportavo]… così come alla fine non riuscivo ad apprezzare la verdura invernale, troppo verde, troppo amara, troppo decisa nel sapore… ma ora le cose sono cambiate e la verza [così come tutta la frutta e verdura] mi piace un sacco! :)
Ingredienti per 2:
300 g di verza
100 g di riso
100 g di carne trita
50 g di parmigiano grattugiato
burro
1 uovo
noce moscata
sale q.b.
Lessare il riso in acqua salata, scolarlo e passarlo sotto l'acqua fredda. Lasciarlo sgocciolare per bene.
Prendere delle belle foglie grandi di verza, lavarle, sbollentarle in acqua salata e tamponarle con un panno per asciugarle il più possibile.
In una terrina mescolare il riso, la carne trita precedentemente fatta cuocere velocemente in padella con una noce di burro, l'uovo, il parmigiano [avendo cura di avanzarne almeno un cucchiaio], la noce moscata ed il sale.
Riporre il ripieno nelle foglie di verza, ripiegarne i lati verso il basso [come a formare degli involtini] per evitare la fuoriuscita del ripieno e riporli in una pirofila imburrata. Cospargere la superficie con il parmigiano rimasto, qualche noce di burro e infornare a 180° per 15 minuti circa.
Questa è un'altra ricetta presa dalla "cucina del corriere della sera"… si si, questa rivista mi piace da matti… non c'è una e dico una ricetta che non vorrei provare! :)
La verza è una dei quelle verdure che ho scoperto due/tre d'anni fa… non so perché i gusti cambiano senza accorgersene, ma prima di allora l'avevo assaggiata poche volte e non mi aveva mai soddisfatta; probabilmente perché l'ho sempre considerata un cibo da "vecchi", visto che la maggior parte delle volte la preparavano le nonne e poi perché quando la si cuoceva emanava quell'odore che io abbinavo [non chiedetemi perché!?] ai cavoli [che anche quelli allora proprio non sopportavo]… così come alla fine non riuscivo ad apprezzare la verdura invernale, troppo verde, troppo amara, troppo decisa nel sapore… ma ora le cose sono cambiate e la verza [così come tutta la frutta e verdura] mi piace un sacco! :)
Ingredienti per 2:
300 g di verza
100 g di riso
100 g di carne trita
50 g di parmigiano grattugiato
burro
1 uovo
noce moscata
sale q.b.
Lessare il riso in acqua salata, scolarlo e passarlo sotto l'acqua fredda. Lasciarlo sgocciolare per bene.
Prendere delle belle foglie grandi di verza, lavarle, sbollentarle in acqua salata e tamponarle con un panno per asciugarle il più possibile.
In una terrina mescolare il riso, la carne trita precedentemente fatta cuocere velocemente in padella con una noce di burro, l'uovo, il parmigiano [avendo cura di avanzarne almeno un cucchiaio], la noce moscata ed il sale.
Riporre il ripieno nelle foglie di verza, ripiegarne i lati verso il basso [come a formare degli involtini] per evitare la fuoriuscita del ripieno e riporli in una pirofila imburrata. Cospargere la superficie con il parmigiano rimasto, qualche noce di burro e infornare a 180° per 15 minuti circa.
È partito il conto alla rovescia per prendere il treno mercoledì che ci porterà a Parigi, viaggio di notte in vagone letto doppio, romantico, retro' e slow… bello no? Parigi non l'ho mai vista, alle superiori la odiavo e mi ero promessa che mai ci sarei andata per via della lingua e della mia media del 4 e mezzo… :) Ma poi le cose cambiano, per fortuna, così come cambiano le passioni… quale miglior posto potrei scegliere per abbinare la passione della cucina e della fotografia? Insomma lì vanno a braccetto! :)
Speriamo solo che il tempo sia clemente e di riuscire a vedere almeno la metà delle cose che ci siamo segnati… anche perché un po' di tempo lo vogliamo ritagliare per farci un giro ai mercatini della città e andare a fare un salto qui, qui e qui… :)
Ma a parte questo… cercherò di restare ancor un po' con i piedi per terra…. in fondo devo ancora descrivervi questa ricetta vero?
Ho pensato di preparare questi due stinchi di maiale con patate e castagne [ho preso ispirazine da "la cucina del Corriere della Sera"... questa rivista mi fa impazzire] … il segreto per una cottura rapida sta nel farsi dividere in due ogni stinco, i tempi di cottura si dimezzano e la carne rimane più saporita e asciutta.
Ingredienti:
2 stinchi di maiale
400 g di patate
10/15 castagne
1/2 bicchiere di vino bianco secco
olio evo
sale, pepe
erbe aromatiche
Massaggiare la carne con il sale e l'olio. Disporre i pezzi in una teglia che possa andare sia sul fuoco che in forno e rosolarli a fiamma moderata per 10/15 minuti. Unirvi le erbe aromatiche [salvia, rosmarino, timo, alloro] e sfumare con il vino bianco, continuare la cottura per 5 minuti ed infornare a 180° per 1 ora circa, avendo cura di girare i pezzi di tanto in tanto.
Nel frattempo, sbucciare le castagne, eliminare il grosso della pelliccina che le riveste e tuffarle in acqua bollente per 10 minuti [a questo punto, una volta tiepide, le pellicine verranno via facilmente]; poi aggiungerle allo stinco.
In un'altra pentola d'acqua bollente salata, tuffarvi le patate sbucciate e tagliate a spicchi e lasciarle lessare per 4 minuti, scolarle e riporle nella teglia dello stinco oppure in una padella unta d'olio e farle rosolare fino a terminare la cottura. Servire.
Speriamo solo che il tempo sia clemente e di riuscire a vedere almeno la metà delle cose che ci siamo segnati… anche perché un po' di tempo lo vogliamo ritagliare per farci un giro ai mercatini della città e andare a fare un salto qui, qui e qui… :)
Ma a parte questo… cercherò di restare ancor un po' con i piedi per terra…. in fondo devo ancora descrivervi questa ricetta vero?
Ho pensato di preparare questi due stinchi di maiale con patate e castagne [ho preso ispirazine da "la cucina del Corriere della Sera"... questa rivista mi fa impazzire] … il segreto per una cottura rapida sta nel farsi dividere in due ogni stinco, i tempi di cottura si dimezzano e la carne rimane più saporita e asciutta.
Ingredienti:
2 stinchi di maiale
400 g di patate
10/15 castagne
1/2 bicchiere di vino bianco secco
olio evo
sale, pepe
erbe aromatiche
Massaggiare la carne con il sale e l'olio. Disporre i pezzi in una teglia che possa andare sia sul fuoco che in forno e rosolarli a fiamma moderata per 10/15 minuti. Unirvi le erbe aromatiche [salvia, rosmarino, timo, alloro] e sfumare con il vino bianco, continuare la cottura per 5 minuti ed infornare a 180° per 1 ora circa, avendo cura di girare i pezzi di tanto in tanto.
Nel frattempo, sbucciare le castagne, eliminare il grosso della pelliccina che le riveste e tuffarle in acqua bollente per 10 minuti [a questo punto, una volta tiepide, le pellicine verranno via facilmente]; poi aggiungerle allo stinco.
In un'altra pentola d'acqua bollente salata, tuffarvi le patate sbucciate e tagliate a spicchi e lasciarle lessare per 4 minuti, scolarle e riporle nella teglia dello stinco oppure in una padella unta d'olio e farle rosolare fino a terminare la cottura. Servire.
Ed eccomi qui con un altro piatto di carne, ormai il brusco calo delle temperature [10° in una sola notte] prevede piatti caldi e questa cosa mi fa stare davvero bene! :]
Quante volte vi ho detto che il caldo proprio non lo reggo? E quante altre ho detto che l'autunno è la mia stagione preferita? :]
Tornando a noi questo è un piatto semplice semplice ma con un sapore avvolgente e particolare e poi il melograno [o melograna?!] è uno di quei frutti che adoro [se non fosse per la quantità di tempo che serve per sgranarlo e per pulirte poi gli schizzi che invadono la cucina eh eh] e che mangerei anche tutti i giorni.
Questo curioso frutto è una fonte di vitamina A e B, ha potere rinfrescante e diuretico, è astringente, ha proprietà antinfiammatorie e vasoprotettrici... insomma un vero e proprio toccasana!
Ingredienti:
1 Faraona pulita e tagliata a pezzi
2 melograni
1 etto di pancetta liscia
1 bicchierino di armagnac
5 foglioline di alloro
30 g di burro
sale e pepe q.b.
Massaggiare la carne con il sale ed il pepe e avvolgere i singoli pezzi con almeno una fettina di pancetta e tenerli insieme con dello spago.
Spremere il succo di un melograno e mezzo, dall'altra metà invece eliminare i semi e tenerli da parte.
In una padella capiente sciogliere il burro insieme all'alloro e farvi rosolare la carne su entrambi i lati.
Sfumare con l'armagnac e far evaporare.
Versarci il succo di melograno e proseguire la cottura a fiamma media per almeno 40 minuti o finché la carne non risulti ben cotta.
Servire con patate al forno e decorare il piatto con i chicchi di melograno rimasti.
Quante volte vi ho detto che il caldo proprio non lo reggo? E quante altre ho detto che l'autunno è la mia stagione preferita? :]
Tornando a noi questo è un piatto semplice semplice ma con un sapore avvolgente e particolare e poi il melograno [o melograna?!] è uno di quei frutti che adoro [se non fosse per la quantità di tempo che serve per sgranarlo e per pulirte poi gli schizzi che invadono la cucina eh eh] e che mangerei anche tutti i giorni.
Questo curioso frutto è una fonte di vitamina A e B, ha potere rinfrescante e diuretico, è astringente, ha proprietà antinfiammatorie e vasoprotettrici... insomma un vero e proprio toccasana!
Ingredienti:
1 Faraona pulita e tagliata a pezzi
2 melograni
1 etto di pancetta liscia
1 bicchierino di armagnac
5 foglioline di alloro
30 g di burro
sale e pepe q.b.
Massaggiare la carne con il sale ed il pepe e avvolgere i singoli pezzi con almeno una fettina di pancetta e tenerli insieme con dello spago.
Spremere il succo di un melograno e mezzo, dall'altra metà invece eliminare i semi e tenerli da parte.
In una padella capiente sciogliere il burro insieme all'alloro e farvi rosolare la carne su entrambi i lati.
Sfumare con l'armagnac e far evaporare.
Versarci il succo di melograno e proseguire la cottura a fiamma media per almeno 40 minuti o finché la carne non risulti ben cotta.
Servire con patate al forno e decorare il piatto con i chicchi di melograno rimasti.
Vi avevo detto vero che ho scoperto la carne con la frutta vero? Bene, questa è un'altra proposta, molto molto buona e saporita!! Caspita è davvero sorprendente quanto sia semplice fare questi arrosti, ci vuole davvero poco tempo e pochi ingredienti, di qualità però.
L'unica pecca, è che i fichi sono agli sgoccioli, per cui se doveste trovarne ancora provate questa ricettina... :]
L'unica pecca, è che i fichi sono agli sgoccioli, per cui se doveste trovarne ancora provate questa ricettina... :]
Ingredienti:
800 g di lonza di maiale in un unica fetta
5 fichi neri
30 g di burro
sale e pepe q.b.
1 bicchierino di Armagnac
1 cipolla bianca piccola
Lavare i fichi senza eliminarne la buccia.
Prenderne 2 e dividerli in 4 spicchi.
Massaggiare la carne con il sale e il pepe, inserire all'interno i fichi appena tagliati e chiudere con dello spago.
In un tegame sciogliere il burro e far soffriggere la cipolla finemente affettata poi riporre la carne ripiena e rosolarla su tutti i lati per qualche minuto. Sfumare con l'Armagnac. Far completamente evaporare l'alcol, coprire il tegame e proseguire la cottura per 45 minuti circa bagnando, se necessario, con dell'acqua bollente.
Quando la carne è quasi cotta, aggiungere i restanti fichi, regolare di sale e continuare la cottura per altri 10 minuti. Servire con delle patate croccanti.
Prenderne 2 e dividerli in 4 spicchi.
Massaggiare la carne con il sale e il pepe, inserire all'interno i fichi appena tagliati e chiudere con dello spago.
In un tegame sciogliere il burro e far soffriggere la cipolla finemente affettata poi riporre la carne ripiena e rosolarla su tutti i lati per qualche minuto. Sfumare con l'Armagnac. Far completamente evaporare l'alcol, coprire il tegame e proseguire la cottura per 45 minuti circa bagnando, se necessario, con dell'acqua bollente.
Quando la carne è quasi cotta, aggiungere i restanti fichi, regolare di sale e continuare la cottura per altri 10 minuti. Servire con delle patate croccanti.
Sarà l'autunno [anche se qui ci sono ancora 28° di giorno], sarà che ho voglia di cucinare qualcosa di diverso, sarà che ultimamente sono particolarmente attratta dalla carne e incuriosita dai vari accostamenti possibili che ieri a pranzo ho provato a cucinare questo bell'arrostino!
È una ricetta recuperata da un vecchio "Sale e Pepe" del 2007, selezionata e lasciata li, ad aspettare che arrivasse la giusta ispirazione!
Il fatto di abbinare la frutta alla carne è in uso da parecchio tempo, e credo anche che tutti i frutti siano già stati testati, ma io non ci avevo mai provato, tranne che per il maiale con le prugne secche o mele!
Ma sono partita in quarta e voglio provare anche con il melograno, con i mirtilli, con i fichi... avete consigli da darmi? Cosa avete provato e vi ha colpito particolarmente?Ingredienti:
600 g di codino di vitello
300 g di uva bianca moscato
salvia
1 spiccio di aglio
burro q.b.
sale, pepe
Lavare l'uva, asciugarla, metterne da parte una decina di chicchi e spremere i rimanenti con lo schiacciapatate per ricavarne solo il succo.
In una tegame far fondere il burro con lo spicchio d'aglio in camicia.
Fare delle incisioni intorno alla carne e infilarci dentro qualche foglia di salvia.
Massaggiare la carne con il sale e il pepe. Appena il burro soffrigge, togliere l'aglio e metterci il pezzo di carne. Farla rosolare lentamente e bagnarla con il succo di uva. Cuocere per circa un ora a fiamma bassa. Se necessario bagnare con dell'acqua bollente.
Appena prima di spegnere il fuoco inserire nel tegame anche i restanti acini di uva e cuocere per 2/3 minuti. Spegnere, lasciar raffreddare per qualche minuto e portare in tavola tagliato a fettine accompagnato con il fondo di cottura e l'uva cotta.
Il fatto di abbinare la frutta alla carne è in uso da parecchio tempo, e credo anche che tutti i frutti siano già stati testati, ma io non ci avevo mai provato, tranne che per il maiale con le prugne secche o mele!
Ma sono partita in quarta e voglio provare anche con il melograno, con i mirtilli, con i fichi... avete consigli da darmi? Cosa avete provato e vi ha colpito particolarmente?Ingredienti:
600 g di codino di vitello
300 g di uva bianca moscato
salvia
1 spiccio di aglio
burro q.b.
sale, pepe
Lavare l'uva, asciugarla, metterne da parte una decina di chicchi e spremere i rimanenti con lo schiacciapatate per ricavarne solo il succo.
In una tegame far fondere il burro con lo spicchio d'aglio in camicia.
Fare delle incisioni intorno alla carne e infilarci dentro qualche foglia di salvia.
Massaggiare la carne con il sale e il pepe. Appena il burro soffrigge, togliere l'aglio e metterci il pezzo di carne. Farla rosolare lentamente e bagnarla con il succo di uva. Cuocere per circa un ora a fiamma bassa. Se necessario bagnare con dell'acqua bollente.
Appena prima di spegnere il fuoco inserire nel tegame anche i restanti acini di uva e cuocere per 2/3 minuti. Spegnere, lasciar raffreddare per qualche minuto e portare in tavola tagliato a fettine accompagnato con il fondo di cottura e l'uva cotta.
Mi rendo conto che ultimamente sto "inventando" poco, e seguendo le ricette pari pari [o quasi]... ma il tempo è davvero poco, anzi pochissimo! Fortunatamente le giornate si sono allungate, [anche se qui non fa altro che piovere] e così posso preparare la cena con più calma e soprattutto posso godere ancora di quasi un oretta di luce al ritorno dal lavoro.... caspita quando si lavora il tempo non passa mai mentre una volta fuori dall'ufficio vola veloce veloce!
Questa è una ricetta presa dalla "cucina moderna oro" in questo periodo in edicola... come dicevo nel post precedente, non sono mai stata per terrine, patè e carne ripiena, ma non so per quale motivo ultimamente mi attirano... mah, forse perché ho assaggiato poco tempo fa a casa di un amico un patè di pollo "non pollo" cucinato da lui, era delizioso, era completamente fatto di pollo ovviamente [insieme a poca panna] ma il sapore era talmente delicato che quasi non sapeva di nè di pollo nè di patè... anzi di sale ce n'era davvero poco... dovrò farmi dare la ricetta!
Ingredienti:
300 g di coniglio disossato80 g di burro
1 carota1 costola di sedano bianco
1 cipolla non troppo granderosmarino e timo freschi
2 biccheri di vino bianco secco1 cucchiaio di cognac
salepepe
Lavare ed asciugare le verdure e le erbe aromatiche. Tagliare le verdure sottili sottili e farle rosolare con l'olio in un tegame. Aggiungere la carne, farla rosolare e sfumarla con il vino; salare e cuocere per 30 minuti. A cottura ultimata lasciarla intiepidire. Tritare solo la carne [senza verdure nè aromi] con la mezzaluna o nel mixer.
Nel robot frullare il burro con il fondo di cottura ed il cognac. Aggiungere la carne tritata a questa crema e aggiustare di sale.Sabato mi sono svegliata con la voglia di cucinare un arrosto ripieno (anche se poi l'ho cucinato per il pranzo della domanica). E quando mi metto in testa qualcosa, nessuno può distogliere la mia attenzione finché non la faccio!
Seduta comodamente sul divano sfogliavo decine di riviste e i fanatstici libri di Donna Hay e alla fine ho fatto un miscuglio di ricette e ovviamente ci ho messo pure del mio... questo è il risultato!
E poi, è buono anche il giorno dopo e quello dopo ancora, così, ne ho approfittato visto che ieri sera sono andata per la seconda volta in pochi mesi a vedere il concerto di Capossela al Ponchielli a Cremona (che ci devo fare? Adoro questo uomo), e sapendo che oggi sarei stata stracotta, questo arrosto è l'ideale... stasera non dovrò cucinare nulla... e potrò riposare! E non vedo l'ora!
Ingredienti:
1 tasca di Vitello da 1.5 kg circa
150 g di pangrattato
erbe fresche a scelta (alloro, salvia, rosmarino, timo)
1 cucchiaino e mezzo di scorza di limone
vino rosso (2 bicchieri)
3o g di burro
sale, pepe
60 g di prosciutto cotto
la mollica di 1 panino
1/2 bicchiere di lattea
Massaggiare la carne con il sale e il pepe (anche la parte interna alla tasca).
Tritare finemente le erbe aromatiche (anche secche vanno bene), grattugiare la scorza di mezzo limone bio e mescolarle al pangrattato. Salare, pepare.
Far scogliere a bagnomaria il burro.
Eliminare la mollica da un panino e bagnarla con del latte. Strizzarla bene e unirla al pangrattato insieme al burro sciolto e al prosciutto cotto tagliato finemente. Se risultasse troppo sbricioloso, aggiungerci pochissimo latte.
Inserire questo ripieno nella tasca premendo bene per compattarlo. Legare la tasca con dello spago da cucina.
In un tegame, sciogliere poco burro e farvi rosolare la carne per 10 minuti girandola continuamente. Bagnare con il vino e continuare la cottura per altri 3 minuti.
Ora disporre la carne in una teglia da forno, versarci il vino non ancora evaporato e cuocere per 30 minuti a 190°, poi abbassare la temperatura a 170° e continuare per altri 40 minuti circa.
Seduta comodamente sul divano sfogliavo decine di riviste e i fanatstici libri di Donna Hay e alla fine ho fatto un miscuglio di ricette e ovviamente ci ho messo pure del mio... questo è il risultato!
E poi, è buono anche il giorno dopo e quello dopo ancora, così, ne ho approfittato visto che ieri sera sono andata per la seconda volta in pochi mesi a vedere il concerto di Capossela al Ponchielli a Cremona (che ci devo fare? Adoro questo uomo), e sapendo che oggi sarei stata stracotta, questo arrosto è l'ideale... stasera non dovrò cucinare nulla... e potrò riposare! E non vedo l'ora!
Ingredienti:
1 tasca di Vitello da 1.5 kg circa
150 g di pangrattato
erbe fresche a scelta (alloro, salvia, rosmarino, timo)
1 cucchiaino e mezzo di scorza di limone
vino rosso (2 bicchieri)
3o g di burro
sale, pepe
60 g di prosciutto cotto
la mollica di 1 panino
1/2 bicchiere di lattea
Massaggiare la carne con il sale e il pepe (anche la parte interna alla tasca).
Tritare finemente le erbe aromatiche (anche secche vanno bene), grattugiare la scorza di mezzo limone bio e mescolarle al pangrattato. Salare, pepare.
Far scogliere a bagnomaria il burro.
Eliminare la mollica da un panino e bagnarla con del latte. Strizzarla bene e unirla al pangrattato insieme al burro sciolto e al prosciutto cotto tagliato finemente. Se risultasse troppo sbricioloso, aggiungerci pochissimo latte.
Inserire questo ripieno nella tasca premendo bene per compattarlo. Legare la tasca con dello spago da cucina.
In un tegame, sciogliere poco burro e farvi rosolare la carne per 10 minuti girandola continuamente. Bagnare con il vino e continuare la cottura per altri 3 minuti.
Ora disporre la carne in una teglia da forno, versarci il vino non ancora evaporato e cuocere per 30 minuti a 190°, poi abbassare la temperatura a 170° e continuare per altri 40 minuti circa.
Insalata di pollo e tacchino a risparmio energetico
By il gatto goloso - gennaio 26, 2009
Non è proprio tempo di insalate, ma, servita come antipastino è davvero ottima.
So anche che esistono un'infinità di ricette di insalate di pollo, questa però a differenza di tante non usa nessuna salsa come condimento ma solo olio, succo di limone e spezie. Direi quindi che oltre ad essere davvero gustosa, saporita e fresca è anche davvero light e a risparmio energetico.
È per questo che ho deciso di inserirla nelle ricette a risparmio energetico per la sera del 13 febbraio con l'iniziativa di M'illumino di meno lanciata ormai da qualche anno da Caterpillar il programma radiofonico di Radio2. È un'iniziativa davvero interessante e da batticuore, almeno per me! Tutti gli anni mi ritrovo ad ascoltare questo programma in una casa cosparsa di candele e candeline accese... e l'emozione di sentire che in quel preciso momento in tutta l'Italia e gran parte dell'Europa i principali monumenti si stanno spegnendo e resteranno al buio per qualche minuto è devvero emotivamente toccante! Provare per credere! :-)
È per questo che ho deciso di inserirla nelle ricette a risparmio energetico per la sera del 13 febbraio con l'iniziativa di M'illumino di meno lanciata ormai da qualche anno da Caterpillar il programma radiofonico di Radio2. È un'iniziativa davvero interessante e da batticuore, almeno per me! Tutti gli anni mi ritrovo ad ascoltare questo programma in una casa cosparsa di candele e candeline accese... e l'emozione di sentire che in quel preciso momento in tutta l'Italia e gran parte dell'Europa i principali monumenti si stanno spegnendo e resteranno al buio per qualche minuto è devvero emotivamente toccante! Provare per credere! :-)
Ingredienti:
3 fettine di petto di pollo
2 fettine di tacchino
1 peperone rosso
1 gambo di sedano verde
2 cucchiai di capperi di Linosa sotto sale
1 carota grande
1 bustina di pinoli
sale
pepe
peperoncino
succo di 1 limone
olio evo
Lessare le carne in pentola a pressione per 15 minuti circa.
Intanto lavare e asciugare bene le verdure e ridurle a dadini e metterle in un ampia ciotola, versare i capperi lavati ed asciugati.
A parte mettere sul fuoco un pentolino antiaderente e tostare i pinoli (senza aggiungere nulla) e unirli agli altri ingredienti.
Lasciar raffreddare un po' la carne e tagliarla a striscioline piccole e unirle alle verdure e ai pinoli.
In una ciotola emulsionare l'olio evo, il sale, il pepe, il peperoncino e il succo del limone. Versare la vignarette sull'insalata e servire.
Per rendere il peperone maggiormente digeribile eliminare la buccia mettendolo sotto il grill del forno fino a che la buccia forma delle bolle; toglierlo da forno e inserirlo in un sacchetto di carta. La buccia verrà via in un attimo.
3 fettine di petto di pollo
2 fettine di tacchino
1 peperone rosso
1 gambo di sedano verde
2 cucchiai di capperi di Linosa sotto sale
1 carota grande
1 bustina di pinoli
sale
pepe
peperoncino
succo di 1 limone
olio evo
Lessare le carne in pentola a pressione per 15 minuti circa.
Intanto lavare e asciugare bene le verdure e ridurle a dadini e metterle in un ampia ciotola, versare i capperi lavati ed asciugati.
A parte mettere sul fuoco un pentolino antiaderente e tostare i pinoli (senza aggiungere nulla) e unirli agli altri ingredienti.
Lasciar raffreddare un po' la carne e tagliarla a striscioline piccole e unirle alle verdure e ai pinoli.
In una ciotola emulsionare l'olio evo, il sale, il pepe, il peperoncino e il succo del limone. Versare la vignarette sull'insalata e servire.
Per rendere il peperone maggiormente digeribile eliminare la buccia mettendolo sotto il grill del forno fino a che la buccia forma delle bolle; toglierlo da forno e inserirlo in un sacchetto di carta. La buccia verrà via in un attimo.
Non potevo non partecipare alla raccolta di Viviana sulle patate!
Io sono una mangiatrice di patate da sempre... come dire di no a una patata?
Con quel gusto delicato e quella croccantezza irresistibile?
Questo simpatico tortino va bene anche come azione svuota frigo, io ci ho messo del prosciutto e del formaggio, ma ve bene qualsiasi cosa perché si sa... le patate si sposano alla grande con tutti! :-D
Ah, Viviana domani o mercoledì ne posterò una seconda... mi sono lasciata prendere la mano!
Per 4 stampini:
4 patate piccole
150 g di formaggio a pasta molle o caprino
80 g di prosciutto cotto
2 uova sbattute
1 tazza di panna
Preriscaldare il forno a 180°.
Sbucciare e affettare a fettine sottili sottili le patate e asciugare le fette.
Foderare gli stampini con carta da cucina.
Iniziare gli strati adagiando sul fondo di ogni stampino mezza fetta di prosciutto.
Continuare con qualche fettina di patata, il formaggio tagliato a pezzi piccioli, ancora la patata, il prosciutto e terminare con la patata (se avete spazio potete continuare con altri strati). Premere leggermente il tortino per far prendere meglio la forma dello stampo.
A parte preparare la panna come spiegato qui, io ho usato 100 ml di latte e 200 ml di olio di girasole.
Sbattere le uova, aggiustarle di sale e pepe e incorporarvi la panna.
Mescolare delicatamente e versarli in ciascuno stampino.
Sbattere gli stampini su un ripiano in modo che la panna arrivi sino sul fondo.
Infornare per 40/50 minuti a 180°.
Una volta pronti, lasciarli raffreddare per qualche minuto prima di servirli.
Con quel gusto delicato e quella croccantezza irresistibile?
Questo simpatico tortino va bene anche come azione svuota frigo, io ci ho messo del prosciutto e del formaggio, ma ve bene qualsiasi cosa perché si sa... le patate si sposano alla grande con tutti! :-D
Ah, Viviana domani o mercoledì ne posterò una seconda... mi sono lasciata prendere la mano!
Per 4 stampini:
4 patate piccole
150 g di formaggio a pasta molle o caprino
80 g di prosciutto cotto
2 uova sbattute
1 tazza di panna
Preriscaldare il forno a 180°.
Sbucciare e affettare a fettine sottili sottili le patate e asciugare le fette.
Foderare gli stampini con carta da cucina.
Iniziare gli strati adagiando sul fondo di ogni stampino mezza fetta di prosciutto.
Continuare con qualche fettina di patata, il formaggio tagliato a pezzi piccioli, ancora la patata, il prosciutto e terminare con la patata (se avete spazio potete continuare con altri strati). Premere leggermente il tortino per far prendere meglio la forma dello stampo.
A parte preparare la panna come spiegato qui, io ho usato 100 ml di latte e 200 ml di olio di girasole.
Sbattere le uova, aggiustarle di sale e pepe e incorporarvi la panna.
Mescolare delicatamente e versarli in ciascuno stampino.
Sbattere gli stampini su un ripiano in modo che la panna arrivi sino sul fondo.
Infornare per 40/50 minuti a 180°.
Una volta pronti, lasciarli raffreddare per qualche minuto prima di servirli.
Costine di maiale marinate al lime e aceto balsamico
By il gatto goloso - settembre 08, 2008
La marinatura è un metodo molto interessante per aromatizzare la carne.
Gli acidi scompongono le proteine presenti negli alimenti, rendendoli più teneri e sensibili all’influenza di altri sapori.
E’ importante che i cibi siano completamente coperti dalla marinata.
Non utilizzate contenitori in metallo o in plastica leggera, potrebbero cedere sostanze dannose ai cibi, specialmente se a contatto con sostanze acide.
Se volete saperne di più, queste informazioni le ho trovate qui
Ingredienti per 2 persone:
6 costine di maiale
2 lime (solo il succo)
1 cucchiaio di aceto balsamico
3 cucchiai di olio evo
4 foglie di alloro
2 rametti di rosmarino
sale
pepe misto in grani
timo
In una ciotolina preprarare la marinatura spremendo il lime, poi aggiungere l'aceto balsamico e le erbe aromatiche. Mescolare bene.
Lavare le costine sotto l'acqua corrente, asciugarle per bene e riporle in una ciotolona e cospargerle con la marinatura. Lasciarle marinare almeno per 2 ora in frigorifero, rigirandole di tanto in tanto.
Scaldare la griglia e farci cuocere le costine ormai aromatizzate.
Terminare le cottura, salare e servire.
Gli acidi scompongono le proteine presenti negli alimenti, rendendoli più teneri e sensibili all’influenza di altri sapori.
E’ importante che i cibi siano completamente coperti dalla marinata.
Non utilizzate contenitori in metallo o in plastica leggera, potrebbero cedere sostanze dannose ai cibi, specialmente se a contatto con sostanze acide.
Se volete saperne di più, queste informazioni le ho trovate qui
Ingredienti per 2 persone:
6 costine di maiale
2 lime (solo il succo)
1 cucchiaio di aceto balsamico
3 cucchiai di olio evo
4 foglie di alloro
2 rametti di rosmarino
sale
pepe misto in grani
timo
In una ciotolina preprarare la marinatura spremendo il lime, poi aggiungere l'aceto balsamico e le erbe aromatiche. Mescolare bene.
Lavare le costine sotto l'acqua corrente, asciugarle per bene e riporle in una ciotolona e cospargerle con la marinatura. Lasciarle marinare almeno per 2 ora in frigorifero, rigirandole di tanto in tanto.
Scaldare la griglia e farci cuocere le costine ormai aromatizzate.
Terminare le cottura, salare e servire.
È vero, è un classico della cucina italiana, ed è uno di quei piatti che adoro cucinare e gustare, la carne diventa talmente tenera che potresti tagliarla ehm... con .... mmm... ecco, si, un grissino...
Ingredienti:
500 g. di manzo
2 grandi patate
1 lattina di pomodoro
1 cipolla
qualche rondella di porro
1 bicchiere di vino rosso
peperoncino in polvere
sale
Premetto che io ho fatto tutto nella pentola a pressione, quindi non so darvi i tempi di cottura in una pentola normale.
Allora ho iniziato mettendo nella pentola la cipolla e il porro e facendoli insaporire con un pò di vino rosso (in questo modo la cipolla si insaporisce senza usare condimenti). Ho aggiunto i pezzettini di carne e li ho fatti rosolare nella cipolla e sfumando con il resto del vino.
Una volta che la carne risulta bella rosolata, ho aggiunto le patate, il pomodoro, il sale, il peperoncino e due bicchieri di acqua.
A questo punto ho chiuso la pentola e ho lasciato cuocere 45 minuti dal fischio.
A metà cottura conviene aprire la pentola e controllare che la carne non abbia assorbito tutta l'acqua, se così fosse aggiungerne ancora due bicchieri (calda mi raccomando!).