Io con queste giornate ho già voglia di gelato, granita, ghiaccioli homemade e tantissimo thé freddo. Sabato dopo una camminata in campagna sono rientrata a casa con la voglia di bermi qualcosa di fresco e multivitaminico. Ok, non c'è niente di nuovo, in fondo non sono altro che arance, carota e zenzero. E come darvi torto? Non ho inventato niente, ma vorrei condividere con voi questo mix di benessere fatto senza utilizzare la centrifuga - che dopo un'ora abbondante di camminata non avevo mica voglia di andare in soffitta a recuperarla, pulirla, asciugarla... io sono pigra, si sa! -



Però alla controvoglia di andare in soffitta ha vinto l'irrefrenabile voglia di preparare l'orto, così, il pomeriggio invece l'ho trascorso a pulire i vasi sul balcone, eliminare le vecchie radici, rastrellare la terra per farla respirare, aggiungere un pochino di concime e terra nuova (tutto quanto bio ovviamente, concime compreso) e mettere a dimora il timo, la menta, il coriandolo, l'aneto e le mie tanto adorate fragole! Il risultato è stato un bel mal di gambe, spalle e schiena per tutta la domenica :) Ma volete mettere la soddisfazione? Ah, quel giorno è stato anche l'esordio prolungato di Polpetta sul balcone… era felicissima!! :D

Le avete notate anche voi queste giornate che, seppur lentamente, si stanno allungando sempre più? Io me ne accorgo quando esco dall'ufficio alle 17,30 che c'è ancora molta luce e, spesso, riesco pure ad arrivare a casa, dopo una buona mezz'ora di macchina, e riuscire a godermi dal divano gli ultimi spiragli del giorno entrare dalle finestre. Questa cosa mi mette di buon umore, mi fa sentire "viva", mi fa capire che c'è ancora tempo prima che arrivi sera e che ho ancora dei minuti a mia disposizione per fare qualcosa per me… perché le giornate corte, seppur le apprezzo perché sanno di calore, di casa e di nanna, non mi permettono di staccare dal lavoro, dalla routine e dalla noia quotidiana …uscire al mattino con poca luce e rientrare a casa al buio mi fa pensare che sia sempre la stessa lunga infinita giornata e che per godere di un po' di luce naturale debba, come sempre, aspettare il sabato mattina. 

Ah, dimenticavo: buon lunedì (uggioso) a tutti!

Le mele cotogne hanno un fascino tutto loro... un aspetto rustico, una polpa acidula ed è impossibile mangiarle se non cotte. Che frutto strano! Quando ero piccola sentir qualcuno parlava di mele cotogne mi faceva ridere (che nome ridicolo no?) e al tempo stesso pensare al passato, sarà forse che i miei nonni (e mio papà) ne parlavano come di una cosa golosa, preziosa e legata, ovviamente, alla stagione fredda.
Così quando le ho viste al mercatino a km zero le ho prese e ci ho fatto una confettura. Certo che quella loro peluria le rendono ancora più ridicole ai miei occhi. Ah ah ah!



E questo è quello che ne venuto fuori. Una composta profumatissima grazie all'inconfondibile aroma delicato dell'alloro. Ottima sia da mangiare a cucchiaiate, abbondantemente spalmata sul pane o in versione salata per accompagnare formaggi o lessi.

Eccoci, sul filo del rasoio, ma ce l'abbiamo fatta!

Le barbabietole le ho sempre viste in modo un po' particolare. Da bambina mi impressionavo solo a  guardarle, mi ricordava la carne e il sangue (assurdo vero?). Poi da "grande" ho provato a prenderle, ad assaggiarne un pezzettino e mi sono accorta che sono dolcissime! Hanno un sapore molto zuccherino, particolarmente intenso che si smorza bene con un formaggio di capra fresco e condite con tantissimo prezzemolo. Le avevo usate per farci dei tortelli, dei bicchierini e un dolce. Poi facendo un po' di zapping sul web, in cerca di un modo per consumarle, ecco che mi ritrovo ad osservare una marmellata di barbabietole. All'inizio resto un po' perplessa dalla scoperta, ma poi ho iniziato a pensare che in effetti come c'è la marmellata di rabarbaro, come si usano le carote nei dolci - che sempre ortaggi rimangono - non c'è nulla di strano in una marmellata di barbabietola.  

Evviva, la neve è caduta copiosa fin qui.